Introduzione al rapporto che l’Associazione Luca Coscioni che presenterà alle Nazioni Unite

banner convegno Lo Stato della Ricerca in Italia: libertà e finanziamenti

Lo stato della ricerca in Italia: libertà e finanziamenti”

Introduzione al rapporto che l’Associazione Luca Coscioni invierà alle Nazioni unite a marzo per il terzo ciclo di Revisione Periodica Universale

Estratti del documento per l’ONU verranno presentati al pubblico il 20 febbraio 2019 in un convegno dell’Associazione presso la sala Parlamentino, Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (CNEL), Viale David Lubin 2, Roma

L’Associazione Luca Coscioni ha presentato oggi per la prima volta il rapporto su Lo stato della ricerca in Italia: libertà e finanziamenti” che verrà inviato all’ONU in occasione della presentazione, da parte del nostro paese, della relazione periodica sul rispetto degli obblighi internazionali derivanti dalla ratifica dei maggiori trattati internazionali in materia di diritti umani nel corso del 2019.

A partire da oggi, ogni 20 febbraiodata in cui ricorre l’anniversario della morte di Luca Coscioni – l’Associazione presenterà il suo rapporto sullo stato della ricerca, con l’intenzione di denunciare la situazione attuale e motivare l’intera comunità scientifica per far sì che il lavoro svolto negli ultimi anni diventi uno strumento di monitoraggio continuo e aperto al contributo di tutti, scienziati, ricercatori e studenti, con lo scopo di promuovere e proteggere il diritto alla ricerca nel nostro paese.

“Negli anni scorsi, e con successo, l’Associazione Luca Coscioni ha attivato giurisdizioni nazionali, ragionali e internazionali” ha dichiarato l’Avvocato Filomena Gallo, Segretario dell’Associazione “per conquistare diritti di scelta, e lo abbiamo fatto richiamando la necessità di affermare la legalità costituzionale quanto gli obblighi internazionali partendo dalla fecondazione assistita. La Corte costituzionale ci ha dato più volte ragione per quanto riguarda divieti italiani, la Corte InterAmericana sui diritti umani ha tenuto di conto di critiche costruttive che abbiamo rivolto alle proibizioni in Costa Rica su questioni simili. Con il Rapporto che invieremo all’ONU vogliamo sistematizzare ulteriormente questo nostro lavoro continuando a chiamare a raccolta la comunità scientifica per un impegno riformatore permanente”.

“La ricerca italiana è soffocata da proibizioni, burocrazia e mancanza di fondi, nel disinteresse della politica ufficiale” ha denunciato Marco Cappato, Tesoriere dell’Associazione “E’ tempo che siano innanzitutto gli scienziati, i ricercatori e gli studenti a mobilitarsi proponendo soluzioni. Dai divieti clericali su embrioni e genoma al fallimento dell’obiettivo del 3% di spesa per ricerca in rapporto al PIL, passando per il clientelismo politico delle baronie accademiche, è tempo che siano gli stessi ricercatori ad opporsi al declino della ricerca, organizzando una resistenza che parta dalla conoscenza. Il “Rapporto sullo stato della ricerca italiana” che da quest’anno presenteremo ogni 20 febbraio e che inviamo alle Nazioni Unite è in realtà uno strumento di monitoraggio permanente -aperto al contributo di tutti: dal grande scienziato al giovane studente!- e di denuncia degli attacchi alla scienza, che sono attacchi alla qualità della vita di tutti i cittadini”.