Immobilizzato da una malattia incurabile e imprigionato in un corpo che non funziona più, Piero vuole essere libero: di parlare, di votare, di decidere, di non soffrire e di morire – anche se, come scrive, “morire mi fa orrore, purtroppo ciò che mi è rimasto non è più vita”. Vuole anche che quella libertà sia di tutti ed è per questo che la sua richiesta è pubblica e politica e non viene esercitata di nascosto. La libertà ha un prezzo molto caro. Passano 88 giorni tra la sua lettera pubblica e la possibilità di morire come vuole. Ma c’è anche un’altra libertà che ti spezza il cuore: quella della donna che lo ama e che lo lascia andare.

Fanno un patto Mina e Piero: “se non riesco più a respirare, non farmi intubare, non chiamare l’ambulanza” chiede Piero e Mina promette. Ma un pomeriggio del 1997 Piero ha la prima crisi respiratoria e Mina non ce la fa a starsene lì a guardare Piero morire, e poi morire in quel modo lì. Chiama il 118, le strade di Roma sono libere, c’è un posto in terapia intensiva. Piero è vivo per caso, per miracolo, per un tradimento.

Piero si sveglia e non avrebbe voluto. È arrabbiato. “Mina, ma avevi promesso”. “Lo so, lo so, sono stata egoista”.

Nove anni più tardi, Piero scrive al presidente della Repubblica. “Lasciatemi morire”. Questi 88 giorni sono per Mina una seconda possibilità, il suo riscatto, anche se per lei significherà perdere l’uomo che ama.

“Mina, stasera non voglio vederti piangere”. “Non piango, non piango. Ho solo tagliato un po’ troppa cipolla”.

“Sei stato felice?” chiede Mina.
“Io sì e tu?” risponde Piero.

La sera del 20 dicembre 2006 Piero muore. “Tutto intorno a me è sparito”.

Interviste:

    • Mina Welby
    • Carla Welby
    • Filomena Gallo
    • Marco Cappato
    • Mario Riccio
    • Mario Sabatelli
    • Valeria Imbrogno
    • Andrea Ridolfi
    • Laura Santi e Stefano Massoli

“Sei stato felice? Mina e Piero Welby, una lunga storia d’amore”, scritto da Chiara Lalli e prodotto da Miyagi Entertainment in collaborazione con l’Associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica APS