Un ordine giunto dal Vaticano

Sergio Rovasio quali sono le sue valutazioni in merito al naufragio del provvedimento contro l’omofobia? "Oggi abbiamo avuto la conferma dell’ipocrisia in cui versa il nostro paese.

Quello che è accaduto in aula a Montecitorio è lo specchio di quello che accade ogni giorno nella società italiana. Da una parte si riconosce l’esistenza di un problema politico e sociale, si cerca di risolverlo. Ma dietro questa falsa facciata di impegno quasi tutti si comportano come degli struzzi . Si fa finta di non vedere il problema. E quando si trova lo strumento per combattere questo pregiudizio, si evita di utilizzarlo. Questo accade perché ci sono altri interessi che prevalgono. Purtroppo sappiamo quali sono questi interessi in campo. In Italia esiste un forte condizionamento da parte del Vaticano. Oggi gran parte della classe politica deve obbedire a questi signori anziché alla propria coscienza”.
Come ha trovato l’intervento del ministro delle Pari Opportunità Mara Carfagna sul provvedimento?
“Ho letto e riascoltato l’intervento del Ministro Mara Carfagna. Le sue parole mi sono sembrate di una persona che ha capito molto bene il problema”. Sono convinto che il ministro del Governo Berlusconi sia mosso da buone intenzioni. Aver richiamato il Trattato di Lisbona come punto di riferimento giuridico significa che il cammino che il ministro vuole avviare è di grande attenzione al fenomeno delle violenze diffuse sul piano delle discriminazioni. Ma ci sono alcune cose che noti ho compreso. Il ministro ha chiesto il ritorno del provvedimento in Commissione. Tutti si erano detti d’accordo con il ministro per questo ritorno in Commissione. Poi tutti si sono ritrovati d’accordo con l’eccezione di costituzionalità presentata dall’Udc. Questa è pura ipocrisia".
Il Pd ha contribuito a far affossare il provvedimento in aula permettendo il voto sulle pregiudiziali. Ci sono precise responsabilità politiche?
"Non ho capito cosa sia accaduto, Ancora adesso non conosco quali sono le motivazioni che hanno indotto il Partito democratico a prendere questa decisione. Quindi non posso esprimere alcun giudizio su questa scelta presa dai Pd in aula".
Sarà difficile ricostruire il lavoro fatto da Paola Concia, relatrice dei provvedimento?
“I radicali avevano proposto degli emendamenti migliorativi sui testo uscito dalla Commissione. Tuttavia non avevamo dubbi sul fatto che questo provvedimento era un piccolo passo in avanti, ma non era ancora la legge per combattere la violenza omofobica. Alla fine ha prevalso un partito di minoranza come l`Udc che ha fatto saltare tutto".