firma digitale

L’ articolo 21 (3) della Dichiarazione universale dei diritti umani afferma tra le altre cose che “La volontà popolare è il fondamento dell’autorità del governo; tale volontà deve essere espressa attraverso periodiche e veritiere elezioni, effettuate a suffragio universale ed eguale, e a voto segreto, o secondo una procedura equivalente di libera votazione”.

Nel 2007, a oltre 50 anni dell’addizione della Dichiarazione universale, l’Assemblea generale dell’Onu ha proclamato il 15 settembre come “la giornata mondiale per la democrazia” per “incoraggiare i governi a rafforzare e consolidare la democrazia, una ricorrenza che vuole offrire alle persone l’opportunità di partecipare alla democrazia e sollecitare i governi a rispettare i diritti delle persone”.

L’Associazione Luca Coscioni ha dedicato la prima giornata del suo XVIII Congresso al tema dell’attivazione della democrazia all’indomani della chiusura di due campagne referendarie, su Eutanasia e Cannabis, che per la prima volta avevano affiancato le firme digitali a quelle cartacee. Il quesito sul fine vita aveva raccolto circa un 40% delle oltre 1.200.000 sottoscrizioni online mentre quello sulla cannabis è stato il primo caso di campagna solo digitale con 500.000 firme raccolte nei primi cinque giorni. Tale raccolta fu resa possibile dall’anticipazione dell’entrata in vigore di una legge che avrebbe consentito la raccolta formale di sostegni per referendum e proposte di legge d’iniziativa popolare su una piattaforma pubblica – entrata effettivamente in vigore a luglio 2024.

Nella primavere del 2022, l’anno successivo alle firme digitali referendarie, alcuni dirigenti dell’Associazione Luca Coscioni del movimento Eumans, tra cui Marco Cappato, Marco Perduca, Virginia Fiume e Lorenzo Mineo, hanno lanciato una serie di iniziative volte a pretendere l’entrata in funzione della piattaforma pubblica per le firme online e la possibilità di poterla utilizzare per la presentazione di liste elettorali.

L’azione denominata “lista Referendum e Democrazia”, che ha come rappresentante legale Marco Perduca – a cui si è successivamente aggiunta la specifica “con Cappato” a ulteriore caratterizzazione della leadership della proposta, è stata lanciata nel luglio 2022 per tutelare e promuovere i diritti civili e politici in un momento cruciale per la vita democratica italiana: le elezioni anticipate per il rinnovo del Parlamento. 

L’azione era in linea con le “osservazioni” adottate nel 2019 dal Comitato ONU per i Diritti Umani che nel 2019 aveva denunciato “irragionevoli ostacoli” frapposti dalla Repubblica italiana all’accesso a tutte le forme di partecipazione democratica (es. referendum, disegni di legge ed elezioni) alla cittadinanza.

Da luglio 2022 si sono susseguite diverse azioni che possono essere considerate un vero e proprio “caso di studio” sulla democraticità dell’italia, oltre che un possibile precedente per altri Stati membri dell’UE che vogliano consolidare, o promuovere, riforme per rafforzare i diritti civili e politici e lo Stato di diritto all’interno dell’UE nel dominio digitale.

L’iniziativa “Referendum e Democrazia con Cappato” è stata incentrata principalmente sulla transizione verso una piena democrazia digitale in linea con il Quadro Regolatorio eIDAS e sulla costruzione di una “cittadinanza digitale”, anche attraverso la firma online come soluzione concreta per superare diverse tipologie di ostacoli per la democrazia con particolare attenzione alla partecipazione individuale e collettiva:

1) Rimuovere gli ostacoli alla partecipazione civica e politica;

2) Facilitare l’accesso e l’attivazione di strumenti istituzionali per promuovere referendum, progetti di iniziative popolari o qualsiasi altra azione a livello locale, nazionale e internazionale, anche in occasione di elezioni;

3) Semplificare tutto quanto sopra in tutta l’Unione europea.

Breve sintesi di quanto fatto negli ultimi anni:

2019 – Primavera 2022: Campagna di sensibilizzazione istituzionale e pubblica sulla possibilità di utilizzo della firma digitale in Italia per attivare l’articolo 75 della Costituzione e la partecipazione civica e politica sulla falsariga delle osservazioni adottate dal Comitato ONU per i diritti umani nel 2019 in relazione all’esposto “Staderini – De Lucia V. Italia”.[1]

Agosto 2021, dopo che un emendamento del deputato Riccardo Magi (+Euroa), adottato all’unanimità ma col parere contrario del Governo (rappresentato in Commissione dal Ministero della Giustizia) aveva anticipato l’entrata in vigore della firma digitale per la sottoscrizione di referendum e proposte di legge d’iniziativa popolare, l’Associazione Luca Coscioni, avvalendosi di una piattaforma privata, lancia la raccolta firme online per portare a termine la raccolta firme a sostegno di referendum per legalizzare l’eutanasia iniziata fisicamente nel mese di maggio e che aveva goduto di un prolungamento dei tempi di sottoscrizione in virtù di misure volte a mitigare l’impatto della pandemia sulla vita pubblica. 

Il 12 agosto 2021 inizia la raccolta firme online per abrogare alcune parti dell’articolo 579 del codice penale relative all’omicidio del consenziente. Nella prima giornata vengono raccolte oltre 10.000 firme senza alcun investimento pubblicitario che non fosse una conferenza stampa online di presentazione dell’iniziativa. 

L’11 settembre viene stata lanciata una seconda campagna raccolta firma online per un referendum che prevedeva tre ritagli del Testo Unico sulle droghe 309/90 per arrivare alla legalizzazione della cannabis. In cinque giorni vengono raccolte oltre 500.000 firme senza alcun investimento in promozioni sui social per via delle regole molto punitive previste per tutto ciò che ha a che fare con le sostanze psicoattive sotto controllo internazionale e la loro “pubblicizzazione”. 

Entrambe le campagne, che congiuntamente in un mese hanno raccolto circa 900.000 firme, hanno dimostrato che una volta rimossi “ostacoli irragionevoli” le persone partecipano in gran numero. I Referendum sono stati dichiarati inammissibili dalla Corte Costituzionale a febbraio 2022, ma non per il modo con cui erano stati presentati in Cassazione.[2] 

A seguito dello scioglimento anticipato della XVIII Legislatura il 22 luglio 2022, l’Associazione Luca Coscioni e EUMANS lanciano un nuovo appello al Presidente del Consiglio e al Ministro dell’Innovazione Digitale per l’effettiva operatività della piattaforma pubblica per la raccolta delle firme online chiedendo che sia ampliata alla presentazione delle liste elettorali. 

La legge elettorale in vigore al momento dello scioglimento delle Camere esonera dalla raccolta firme chi alla tornata precedente è stato eletto con un determinato simbolo, nel maggio 2022 un emendamento aveva ampliato l’esenzione anche a chi si era costituito come gruppo o componente nel corso della Legislatura. 

Malgrado la creazione di un soggetto o lista elettorale non comporti particolari problemi burocratici, all’indomani del deposito del simbolo della lista presso il Ministero dell’Interno la legge impone di raccogliere oltre 70.000 firme fisiche (numero dimezzato in virtù della fine anticipata della Legislatura). Le sottoscrizioni vanno autenticate in presenza di una delle figure previste dalla nuova legge (Parlamentari, Consiglieri regionali e avvocati) e successivamente corredate della certificazione ottenuta dal comune dove si è registrata l’iscrizione nelle liste elettorali. Le firme devono essere raccolte su una lista di candidature visibili specificando se il gruppo è in corsa da solo o in coalizione e con chi. Alle liste vanno aggiunte liste, non pubbliche, di candidature supplenti.

Per rafforzare l’appello pubblico, Eumans e l’Associazione Luca Coscioni scrivono nuovamente al Governo, al Parlamento nonché al Presidente della Repubblica per sollecitare nuovamente la possibilità di firmare digitalmente per la presentazione di nuove liste e sanare la discriminazione nata dalla necessità di raccogliere decine di migliaia di firme in meno di tre settimane nel periodo estivo, una discriminazione che, tra le altre cose, vieta di stipulare accordi di coalizione con liste che non sono tenute a raccogliere firme perché già presenti in Parlamento. Il 25 luglio il rappresentante della Lista Referendum e Democrazia diffida la Ministra dell’Interno chiedendo un chiarimento in merito alla questione. 

Il silenzio istituzionale fa scattare ulteriori azioni: il 27 luglio Virginia Fiume, co-presidente di EUMANS, avvia uno sciopero della fame per chiedere il riconoscimento delle firme digitali, in un pochi giorni altre 27 persone si aggiungono. Virginia Fiume scrive anche alla leader del principale partito di opposizione Giorgia Meloni.

La mancanza di risposte o segnali, suggerisce una nuova fase dell’azione: chi è in sciopero della fame conclude l’iniziativa nonviolenta e viene lanciata una piattaforma di raccolta di candidature per comporre liste per la Camera dei Deputati, il Senato della Repubblica e le circoscrizioni europee di entrambe le Camere, nasce la lista “Referendum e Democrazia con Cappato”.

In un fine settimana oltre 800 persone si rendono disponibili a candidarsi sapendo che l’eventuale presentazione delle sottoscrizioni e della documentazione necessaria sarebbe stata solo in formato digitale, formato non riconosciuto dalla vigente normativa elettorale. Contestualmente con il deposito del simbolo al Ministero dell’Interno il 14 agosto 2022, una delle poche azioni della Lista avvenute di persona, viene lanciato un sito per la raccolta online delle firme per tutti i collegi uninominali e plurinominali di tutte le circoscrizioni di Camera e Senato e per i collegi esteri dell’Europa. 

La piattaforma privata è la stessa utilizzata per i referendum eutanasia e cannabis nel 2021, il lancio avviene con una conferenza stampa davanti al Viminale durante viene presentato anche un dossier tecnico per motivare legalmente l’azione curato dall’avvocata Francesca Re.

Ogni firma ha il costo di 1,50 euro. Per i primi giorni a chi firmava viene chiesto di pagare prima di sottoscrivere, dal 18 agosto, grazie a una raccolta fondi online straordinaria lanciata da EUMANS, la firma viene consentita gratuitamente. In pochi giorni vengono raccolte oltre 45.000 sottoscrizioni e il pressoché corrispondente autofinanziamento che consente di raggiungere il numero necessario per presentare le liste in una dozzina di collegi.

A metà agosto Marco Perduca incontra una delegazione dell’OSCE presente a Roma per raccogliere informazioni sulla campagna elettorale in corso per informarli del dettaglio dell’iniziativa. Un incontro simile si tiene online a una settimana dal voto.

Poche ore prima della scadenza del 22 agosto per la presentazione delle firme, Marco Cappato sollecita il Presidente Draghi affinché il Governo ponga fine alle discriminazioni contro le nuove liste elettorali. Insieme a candidati e simpatizzanti viene organizzato un walkaround di 3 ore davanti Palazzo Chigi

Rispettando il termine previsto dalla legge, a fronte del totale di 27512 firme utili raccolte, vengono depositate di persona sottoscrizioni sufficienti per le circoscrizioni di Camera e Senato Europa e Lombardia 1 e per il Senato di Emilia Romagna 1 e 2, Lazio 1 e 2, Lombardia 1, 2 e 3, Piemonte 1 e 2, Toscana e Veneto 1 e 2. Dove non viene raggiunto il numero di firme necessario l’invio avviene tramite posta elettronica certificata. Le Corti d’Appello consentono la presentazione digitale mentre gli Uffici Elettorali ritengono non valida la sottoscrizione on line. Per non lasciare niente di intentato, in occasione della giornata mondiale per la democrazia, 15 settembre, Marco Cappato scrive nuovamente al Presidente Draghi

Alle mancate accettazioni da parte delle Corti d’appello seguono altrettanti ricorsi, i ricorsi presentati in tutte le circoscrizioni vengono respinti, per questo viene nuovamente chiamata in causa la Ministra dell’Interno Luciana Lamorgese per un intervento immediato.

Un ultimo ricorso al Tribunale di Milano preparato dal professor Giovanni Guzzetta viene presentato il 2 settembre 2022 chiedendo una procedura d’urgenze facendo specifico riferimento al Regolamento eIDAS. Il 16 settembre la Lista si costituisce e, in previsione dell’udienza del 19 settembre, vengono depositare le argomentazioni. Il Tribunale rigetta il ricorso della Lista che presenta un ulteriore, ultimo, reclamo. La data per la decisione verrà fissata il 6 ottobre, 10 giorni dopo le elezioni.

In occasione del voto del 25 settembre la lista invita a far verbalizzare ai seggi una dichiarazione che recita:

Come dimostrato dall’esclusione della lista “Referendum e Democrazia con Marco Cappato” che ha raccolto firme digitali in queste elezioni ci è stato limitato il diritto di elettorato passivo. Sottoscrizioni che nel 2021 avevano reso possibile il deposito di quasi un milione di firme in Corte di Cassazione a sostegno dei referendum su eutanasia e cannabis. 

Il nostro sistema elettorale non garantisce un voto libero, eguale e che conti davvero, come è invece garantito dall’articolo 48 della Costituzione, dalla Convenzione europea dei diritti dell’uomo e dal Patto internazionale sui diritti civili e politici. Per denunciare queste violazioni dello Stato di Diritto e degli obblighi internazionali desidero lasciare agli atti questa mia dichiarazione.

Quasi 300 persone inviano alla lista la documentazione che conferma l’effettiva verbalizzazione della dichiarazione rilasciata nel seggio elettorale.

In occasione delle elezioni amministrative per la Regione Lazio, Carlo Gentili, iscritto all’Associazione Luca Coscioni, affetto da Sclerosi Laterale Amiotrofica di tipo II, quindi a causa della sua condizione impossibilitato ad apporre una firma autografa, ricorre per affermare la sua volontà negata di poter utilizzare la firma digitale per esercitare il diritto di sottoscrizione delle liste elettorali. La mancanza di una normativa che non prevede l’utilizzo delle firme online in occasione di tornate elettorali rappresenta una discriminazione e limitazione dei diritti fondamentali garantiti dalla Costituzione Italiana, tra cui il diritto di partecipazione politica attiva e passiva (articoli 48 e 49). Assistito dall’avvocato Giuliano Fonderico con un ampio collegio legale, Carlo Gentili fa ricorso contro la norma che gli impedisce la piena partecipazione alla vita democratica.

Il Tribunale di Civitavecchia, con una ordinanza della Sezione civile (giudice Gianluca Gelso), ha sollevato la questione di legittimità costituzionale della preclusione per i cittadini con disabilità grave di sottoscrivere con firma digitale le liste elettorali nelle elezioni regionali.

La questione verrà discussa in Corte Costituzionale il 10 dicembre 2024. La Lista Referendum e Democrazia sarà rappresentata dall’avvocata Filomena Gallo, segretaria dell’Associazione Luca Coscioni e dalla prof.ssa Marilisa D’Amico. L’associazione Luca Coscioni ha depositato un amicus curiae cura del Collegio legale di studio e difesa: Avv. Filomena Gallo, prof. Maria Elisa D’Amico, Avv. Francesca Re, Avv. Rocco Berardo, dott. Niccolò Panigada, Dott.ssa Alessia Cicatelli, Avv. Angioletto Calandrini.

Il 25 luglio 2024, con oltre due anni di ritardo rispetto a quanto previsto dalla legge, entra finalmente in funzione la piattaforma pubblica per la sottoscrizione online di referendum e proposte di legge d’iniziativa popolare. A metà settembre in un paio di settimane vengono raggiunge le sottoscrizioni necessarie e la loro certificazione per il primo referendum solo online senza costi di raccolta firme, quello sulla Cittadinanza.

Note:

[1] Secondo le osservazioni finali del Comitato per i diritti umani delle Nazioni Unite adotta a seguito del caso “Staderini – De Lucia contro la Repubblica italiana”, l’Italia è stata obbligata a modificare la propria normativa relativa alla raccolta delle firme per iniziative di democrazia partecipativa per superare gli “irragionevoli ostacoli burocratici” posti all’attivazione degli strumenti di democrazia deliberativa previsti dalla Legge 352 del 1970 che disciplina i referendum e le proposte di legge popolari.

[2] Nel febbraio 2022 la Corte Costituzionale italiana dichiara inammissibili entrambi i referendum con sentenze che il Comitato promotore ritiene politicamente motivate. I promotori stanno lavorando per impugnare tale decisione davanti alla Consulta quanto a giurisdizioni sovranazionali.