Verso il voto finale, si riprende martedì

La Discussione

L’articolo 3 del ddl sul testamento biologico ha impegnato per tutta la mattinata di ieri l’Aula di Montecitorio. Poco prima delle ore 14 sono terminati i lavori che riprenderanno martedì prossimo a partire dalle 10.30 con l’obiettivo di arrivare al voto finale. L’articolo 3 del testo sui "Contenuti e limiti della dichiarazione anticipata di trattamento" è il punto centrale del provvedimento in cui si stabilisce la platea delle dat e si affronta la questione dell’alimentazione e dell’idratazione assistita.
Rispetto a due giorni fa c’è stata qualche variazioni sui numeri dei voti della maggioranza. L’emendamento Barani-Binetti, infatti, è stato approvato tra le proteste dell’opposizione come riformulato in Aula dal relatore perché prevede che ci si possa esprimere nelle Dichiarazioni Anticipate di trattamento "circa l’attivazione di trattamenti terapeutici" e non anche sulla "non attivazione", come previsto in origine dal testo, "purché in conformità a quanto prescritto" dalla legge sulle Dat. L’emendamento è passato con una maggioranza assottigliata con 257 voti favorevoli e 239 contrari.. Dunque, scrivendo il proprio testamento biologico si potranno indicare solo i trattamenti cui si vuole essere sottoposti in caso di perdita di coscienza, e non anche quelli che non si vuole. Peraltro l’emendamento, introdotto in commissione da Lucio Barani, già prima di essere riformulato aveva suscitato le ire dell’opposizione perché, prevedendo che si possano esprimere solo "orientamenti", in caso di "perdita permanente della propria capacità di intendere e di volere", di fatto "svuota" e "peggiora la legge". Rimostranze ribadite in Aula, dove Pd e Idv hanno denunciato il tentativo di "svuotare" e "fare arretrare" ulteriormente una legge, per i Radicali,
"oscurantista". L’emendamento approvato sopprime anche il comma due dell’articolo, che prevedeva appunto che ci si potesse esprimere circa "l’attivazione o non attivazione di trattamenti sanitari". Trattamenti che ora sono diventati "terapeutici". Resterà possibile, nelle dichiarazioni anticipate di trattamento, inoltre, dire "no" a trattamenti "sproporzionati" o "sperimentali": sempre l’emendamento Barani-Binetti riformulato dal relatore approvato dall’Aula, infatti, non sopprime, come invece prevedevano i testi originari delle modifiche, il comma 3, che prevede appunto che si possa "anche" esplicitare la rinuncia "da parte del soggetto ad ogni o ad alcune forme particolari di trattamenti sanitari in quanto di carattere sproporzionato o sperimentale".

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