Se negli Stati Uniti la ricerca sulle cellule staminali è stato uno dei cavalli (vincenti) di battaglia del neo presidente Obama, nonché uno dei temi centrali della sua campagna elettorale, in Italia non un solo riferimento è stato fatto da parte dei media in vista delle europee. Inoltre, se si eccettua la Lista Bonino-Pannella, non un solo soggetto politico-elettorale ha speso una parola in favore di un eventuale impegno a battersi per lo sviluppo di questa ricerca. Eppure sarà l’assemblea che esce dalla tornata elettorale del 6-7 giugno a decidere, nel 2013, sul rifinanziamento dei progetti di studio sulle embrionali.
Un rifinanziamento vitale per gli scienziati italiani a cui, per motivi ideologici, il ministero del Welfare preclude la partecipazione ai bandi nazionali. Nel corso dell’ultima Conferenza sulle cellule staminali all’Accademia dei Lincei, l’eurodeputato Marco Cappato, nel ricordare che si deve alla battaglia dell’Associazione Luca Coscioni l’esistenza di quei fondi Ue, ha denunciato la situazione: «Il compromesso raggiunto sulla finanziabilità della ricerca sulle linee cellulari ottenute dagli embrioni sovrannumerari è un compromesso fragile. Il Vaticano è già al lavoro in Europa per estendere le proibizioni nei prossimi anni. Entro il 2012 dovrà essere terminata la co-decisione tra Parlamento europeo e Consiglio sulle nuove regole, ma la politica italiana finge di non accorgersene».