Senigallia apre al testamento biologico. Ecco il registro delle dichiarazioni di volontà

Giulia Mancinelli

 Senigallia pronta ad istituire il “Registro comunale delle dichiarazioni anticipate di volontà relative ai trattamenti sanitari”. Si tratta di una novità assoluta, anche rispetto ad altri comuni, che rappresenta una sorta di “testamento biologico”.



 

La pratica sarà presentata mercoledì nella seduta consiliare delle 16.30 dal sindaco Maurizio Mangialardi.

 

“Su indicazione dell’ordine del giorno già approvato in Consiglio Comunale alcuni mesi fa -ricorda il sindaco Maurizio Mangialardi- i gruppi di maggioranza hanno elaborato un testo, modificato e integrato rispetto a quello inizialmente proposto in Consiglio, che oggi rappresenta il testo finale per cui si chiede l’adozione definitiva”.

 

Il testo del regolamento spiega che per “Dichiarazioni Anticipate di Trattamento si fa riferimento a un documento contenente la manifestazione di volontà di una persona che indica in anticipo i trattamenti medici cui essere/non essere sottoposta in caso di malattie o lesioni cerebrali che determino una perdita di coscienza definibile come permanente o irreversibile”.

 

Per redigere il documento (cosiddetto DAT) occorre compilare esclusivamente l’apposito modulo approvato dal Consiglio Comunale. Possono iscriversi al registro i maggiorenni residenti nel comune di Senigallia che siano capaci di intendere e di volere. Ovviamente le dichiarazioni possono essere modificate o revocate in qualunque momento dal soggetto che le ha presentate. Il modulo di dichiarazione di volontà anticipata per i trattamenti sanitari prevede, da parte del soggetto dichiarante, la possibilità di esprimersi sulla volontà o meno di essere sottoposto a cure per il “prolungamento del morire” o per “il mantenimento di uno stato di incoscienza permanente”.

 

Si può esprimere anche di voler o meno essere alimentati artificialmente o di ricevere assistenza religiosa o ancora autorizzare o meno la donazioni di organi per trapianti o per scopi scientifici. “Si tratta di un atto di grande civiltà -commenta Mangialardi- e che rappresenta per gli individui soltanto un’opzione e nulla di più”.

 


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