Luca Coscioni, ex professore universitario, malato di sclerosi laterale amiotrofica, è il simbolo vivente (nonostante tutto) della battaglia per la libertà di ricerca scientifica. Colpito dal 1995 da questo male subdolo e incurabile, Luca ormai è paralizzato e incapace di parlare con la propria voce. Per comunicare, è costretto ad usare un computer con un programma di sintesi vocale. Eppure non si arrende.
Il 25 giugno del 2002, con un ritardo incredibile di 6 mesi circa, sono stati resi noti i nomi dei nuovi componenti del Comitato di Bioetica nazionale. Tra questi, quello di Luca Coscioni, nonostante la sua candidatura fosse stata promossa da più parti, non figurava. In compenso, è presente un monsignore e, come presidente, un ordinario di Filosofia del Diritto (sic! ndr). Come a dire che, a capo di un'equipe medica specializzata in trapianti, si mettesse come primario un idraulico. Siamo sicuri che non riuscirebbe a capire niente di trapianti, almeno quanto, nel caso inverso, il primario non riuscirebbe a riparare un tubo che perde. Eppure questo è quanto è accaduto.
Riprendiamo uno scorcio del libro di Luca Coscioni, "Il Maratoneta" (edito da