<b>3 Ottobre 2003</b> – I Ds hanno ritirato la pregiudiziale di non passaggio all'esame degli articoli sulla legge sulla procreazione assistita. La pregiudiziale doveva essere votata ieri mattina dall'aula, ultimo atto dell'esame del disegno di legge prima dello stop imposto dall'avvio della sessione di bilancio. E' stato il senatore diessino Stefano Passigli a annunciare la decisione di ritiro della pregiudiziale. Una decisione presa, spiega Passigli, per evitare il muro contro muro e favorire la libertà di coscienza. Ovvero per lasciare il cerino in mano al centrodestra, che è diviso sulla legge e che altrimenti avrebbe potuto compattarsi per fronteggiare l'opposizione in vista della ripresa dell'esame del testo prevista ufficialmente dopo il 15 novembre. «Questo è un disegno di legge sul quale i singoli senatori debbono pronunciarsi riferendosi alla propria coscienza e non a direttive di gruppo – dice Passigli – a logiche di schieramento a una solidarietà di maggioranza di governo che non ha ragione di essere. E' proprio questo vogliamo promuovere e riaffermare, augurandoci che l'esame alle singole proposte di emendamento possa essere del tutto libero da logiche di schieramento».
Plaudono in centristi dell'Udc con Francesco D'onofrio. E An con Riccardo Pedrizzi. Il quale tra l'altro insiste nello smentire la presentazione dell'emendamento proposto da Alessandra Mussolini volto a impedire l'impianto di embrioni malformati: «An non presenterà alcuna proposta di modifica, quindi né emendamenti né ordini del giorno, al testo attuale». Il che in vero conferma solo che le divisioni che lacerano la destra, dato che a sostegno di una modifica alla legge interviene anche la senatrice leghista Rossana Boldi.