LIMITATO IL NUMERO NECESSARIO PER OGNI IMPIANTO (La Stampa)

<i>Fecondazione, solo 3 embrioni. La legge in aula senza modifiche: proteste </i>

<b>10 Luglio 2003</b> – ROMA – Non hanno cambiato una virgola. Un anno fa, il 18 giugno scorso, la Camera dei deputati approvava lo stesso testo sulla procreazione assistita che ieri la Commissione Sanità del Senato ha votato per mandarlo in aula prima della fine di luglio. Non è stato accolto neppure uno dei circa 400 emendamenti al ddl presentati in prevalenza dal centrosinistra. Le decisioni sui temi che avevano scatenato le proteste di coppie sterili e medici sono, dunque, rimaste inalterate: non si potranno impiantare più di tre embrioni per volta; non si potrà ricorrere al seme di un donatore esterno alla coppia; non si potranno fare sperimentazioni sugli embrioni a scopo scientifico. Pesanti sanzioni per i trasgressori. Ecco i punti principali che sembrano destinati a cambiare il quadro della fecondazione assistita nel nostro Paese. <b>QUANDO RICORRERVI</b>. Accesso consentito solo se non si potranno eliminare le cause che impediscono la procreazione; sterilità e infertilità certificate dal medico.

<b>NO ALL' ETEROLOGA</b>. Vietato il ricorso al seme di un donatore estraneo alla coppia.

<b>CHI POTRA' FARLA</b>. Soltanto le coppie di maggiorenni di sesso diverso, sposate o conviventi, in età potenzialmente fertile. No a single, gay e «mamme-nonne». No anche alla fecondazione post mortem.

<b>TUTELA DI NATO E NASCITURO</b>. La legge assicura il diritto di nascere del concepito che sarà figlio legittimo della coppia o acquisirà lo status di figlio riconosciuto della madre o della coppia stessa.

<b>SPERIMENTAZIONE</b>. Vietata sugli embrioni. Vietata anche la clonazione umana. È vietata anche qualsiasi tecnica che possa predeterminare o alterare il patrimonio genetico dell'embrione.

<b>PRODUZIONE DI EMBRIONI</b>. Se ne possono creare solo tre per volta, ovvero il numero necessario a un unico e contemporaneo impianto.

<b>ADOTTABILITA'</b>. Si potranno adottare gli embrioni congelati di cui non si conoscano i genitori biologici o dei quali non sia stato chiesto l'impianto da almeno tre anni.

<b>CRIOCONSERVAZIONE</b>. Si fa solo quando il trasferimento nell'utero non sia possibile per gravi e documentati problemi di salute della donna, non prevedibili. Gli embrioni possono rimanere congelati fino alla data del trasferimento.

<b>SANZIONI</b>. Chi utilizza gameti estranei alla coppia rischia una multa che va da 300 mila a 600 mila euro; tra i 200 mila e i 400 mila euro saranno pagati da chi applica il trattamento a un single, a un minorenne, a coppie dello stesso sesso; per il commercio di embrioni o gameti è prevista la reclusione da 3 mesi a 2 anni e multe da 600 mila a un milione di euro; per tentativi di clonazione si rischia la reclusione da 10 a 20 anni e la multa da 600 mila un milione di euro.

La decisione della maggioranza di centrodestra di non modificare in senso «più liberale» la legge, ha scatenato la protesta. Dal Far West di provetta selvaggia alla migrazione per poter procreare è lo scenario prospettato da chi vede diminuire drasticamente le possibilità di avere un figlio con l'aiuto della medicina. Alla manifestazione di protesta dei radicali davanti al Senato, organizzata dall'Associazione Luca Coscioni, Antonello Marzano ha infatti spiegato che la legge renderebbe di fatto impraticabile la tecnica della fecondazione assistita nel nostro Paese, abbassando ulteriormente la probabilità di riuscita di un'operazione già di per sè difficile. «Non solo ci interessa – ha aggiunto – che sia garantito alle coppie infertili l'accesso alla fecondazione assistita con qualche probabilità di riuscita, ma è nostro obiettivo anche quello di denunciare con forza la proibizione della ricerca sulle cellule staminali embrionali». Alla manifestazione hanno aderito le senatrici Ds che definiscono il ddl un «provvedimento oscurantista che mortifica il corpo femminile, i medici, la libertà di ricerca e i malati». «Il nostro Paese – commenta Stefano Inglese, segretario nazionale del Tribunale per i diritti del malato – sarà l'unico, in Europa, a vietare la fecondazione eterologa. I cittadini italiani saranno costretti a recarsi all';estero, a proprie spese, in centri che già si stanno attrezzando per soddifare la domanda proveniente dall'Italia».