“Libertà globale di cura e ricerca”

Maurizio Paganelli

Congresso MondialeDal Congresso mondiale promosso dall’Associazione Coscioni alla svolta di Obama sulle staminali
Arriva come un inaspettato "regalo", al Secondo Congresso mondiale sulla libertà di ricerca, l’annuncio del presidente Usa Barack Obama: si rimuovono i divieti del suo predecessore George W. Bush per i finanziamenti pubblici alai ricerca sulle cellule staminali embrionali.

La comunità scientifica presente a Bruxelles, si rallegra: dal Nobel per la Fisica nel 1995 Martin Perl a Martin Evans, Nobel per la Medicina 2007, da Elena Cattaneo, direttore del Centro di Ricerca sulle Cellule staminali dell’Università di Milano, a Piergiorgio Strata, direttore scientifico dell’European Brain Research Institute e copresidente dell’Associazione Luca Coscioni (che ha organizzato il Congresso), fino a Giulio Cossu. direttore dell’Istituto per le Cellule Staminali Dibit, al San Raffaele di Milano, e a Stephen Minger, direttore del King’s Stem Cell Biology Laboratory di Londra.

Due ricerche
E non è la sola notizia positiva. Due articoli scientifici illuminano il futuro. Su Cell si racconta dei risultati del Whitehead Institute del Massachussets su 5 malati di Parkinson e la riconversione di cellule della loro pelle in staminali pluripotenti ("bambine"), private dei geni potenzialmente nocivi, e riutilizzate per creare neuroni (danneggiati nella malattia) che producono dopamina. E sempre sul "ringiovanimento" di cellule adulte della pelle, su Nature è apparsa la ricerca del "papà" della pecora "clonata" Dolly, lan Wilmut, direttore dell’Mrc Center for Regenerative Medicine dell’Università di Edimburgo, in collaborazione all’Università di Toronto: cellule adulte che ridiventano embrionali e "pluripotenti". Un passo avanti rispetto alle ricerche del 2006 di Shinya Yamanaka, dell’Università di Kyoto, che aveva riprogrammato le cellule di topi adulti, utlilizzando virus come vettori di 4 fattori genetici, metodo inutilizzabile per l’uomo perché cancerogeno. La nuova tecnica (inserimento diretto di geni e rimozione) supererebbe questo "scoglio". Non serve più, allora, lo studio sulle staminali embrionali? Tutt’altro: la dichiarazione-appello approvata a fine Congresso rilancia il tema della libertà di ricerca come diritto e parte integrante della democrazia liberale. Con una "lettura" anche molto italiana: un’alleanza strategica tra scienza e malati (varie le associazioni presenti). Libertà di ricerca e libertà di scelta delle cure. E lo slogan rivendicato dalle sale del Parlamento Europeo, con il deputato Marco Cappato come “padrone di casa”, è stato: “dal corpo dei malati al cuore della politica”.

Un programma concreto
Obiettivi: monitoraggio annuale dello "stato delle libertà di ricerca e cura" nel mondo (uno studio pilota su io paesi è stato presentato da Andrea Boggio, del Department of History and Social Science della Bryant University, Usa), rafforzamento delle politiche e norme a difesa della libertà di ricerca, creazione di una rete per l’informazione e l’accesso alle terapie nel mondo (Soccorso civile, come viene qui chiamato), promozione dell’insegnamento del metodo scientifico, difesa strenua delle scelte individuali sulle terapie, anche vitali (e l’eco delle polemiche italiane sul caso Englaro si fa sentire), parziale riconversioni delle spese della ricerca per uso militare in civile.

Embrioni e divieti
La mozione finale si sofferma proprio sulla ricerca sulle cellule staminali. Anche qui obiettivi: superamento dei divieti posti dall’Unione Europea alla finanziabilità della ricerca ottenuta con la tecnica del trasferimento cellulare; superamento dei divieti contenuti nella mozione "non vincolante" approvata all’Onu . La decisione di Obama sui fondi per le staminali embrionali, ha aperto una speranza. Resta, comunque, anche negli Usa, come sottolinea Andrea Bogoio. della Bryan University, l’ombra della legge varata da Clinton (è del 1995, il Dickey Act): «L’emendamento proibisce il finanziamento federale a ricerche che coinvolgano la distruzione di embrioni. Una direttiva del dipartimento di Giustizia aveva poi precisato che le staminali erano escluse dal divieto. Questa legge è ancora in vigore nonostante la firma di Obama, perché il solo Congresso può modificarla». Ora la ricerca può comunque andare avanti con le linee cellulari già esistenti. La battaglia sulla libertà di ricerca, ormai "globale". sembra ancora aperta.

Pseudoscienza e fede
Crescono censure e intolleranze, in Occidente come nel mondo islamico, dei "fedeli" dell’antiscientismo oggi "camuffato". "Pseudoscienza mimetica" chiama il creazionismo Alex Mauron, professore di bioetica Ginevra: la Scienza per la fede diventa così "solo un punto di vista" o "un’altra religione". «Hanno creato una "scienza morta"», spiega Mauron, «la scienza viva lavora per confermare o smentire ipotesi, quella "morta" analizza le Verità religiose con strumenti scientifici». E il fisico pakistano Pervez Hoodbhoy porta alcuni esempi: «Partono dai versetti del Corano: calcolano la temperatura dell’inferno o la velocità con cui il cielo si allontana da noi, usando Einstein. E posso qui annunciarvi che, da una di queste ricerche universitarie, sappiamo di cosa sono fatte quelle entità spirituali chiamate "genius": sono di metano!». Questa la "ricerca" della Fede?