Libertà di ricerca necessario un forum mondiale

Marco Cappato

Marco CappatoCreare a livello internazionale un Forum permanente che unisca scienziati, politici e cittadini per difendere la libertà di ricerca scientifica dagli attacchi dei fondamentalismi religiosi e dalla manipolazione politica della scienza: è questo l’obiettivo del Secondo Congresso Mondiale per la libertà di ricerca scientifica. Ce n’è davvero bisogno.

L’iniziativa del Governo italiano e del Vaticano contro il diritto all’autodeterminazione su testamento biologico e caso Englaro, o il tentativo di alcuni parlamentari italiani di boicottare un farmaco abortivo usato da decenni in tutto il mondo sono due conseguenze – tra le vicende più recenti di quelli che Marco Pannella chiama "colpi di coda" clericali, tentativi di restaurazione di un potere antropologicamente ostile alla libertà e responsabilità individuale. Le nuove crociate non investono solo l’Italia: educazione civica in Spagna, proposta francese di depenalizzazione dell’omosessualità all’Onu, aborto in Cile, eutanasia in Lussemburgo, staminali e nuova amministrazione Usa. Ricercatori e liberi pensatori sono il primo bersaglio nel mirino del fondamentalismo in ogni parte del mondo.

È necessario che le idee di libertà, tolleranza e diritto camminino sulle gambe di donne e uomini a loro volta "organizzati e attrezzati per difenderle e promuoverle. Il Congresso Mondiale è convocato al Parlamento europeo per dare forza e strumenti a questa ambizione, discutere nuove iniziative transnazionali e rafforzarsi come sede permanente di analisi e sostegno alla libertà dì ricerca nel mondo e alla libertà di cura. A Bruxelles sì parlerà di diversi temi, dalla manipolazione politica della scienza alla relazione tra scienza e religione; dalla bioetica alla medicina riproduttiva, sempre cercando di collegare l’attualità scientifica e politica con le esigenze delle persone malate o disabili, in coerenza corro slogan della Associazione Coscioni: "Dal corpo dei malati al cuore della politica".

Tre anni fa, pochi giorni prima di morire, Luca Coscioni aveva aperto a Roma i lavori del primo incontro, che con il suo successo contribuì a rendere possibile il finanziamento da parte della Commissione europea di progetti di ricerca basati su cellule staminali embrionali, a seguito di un appello e di una mobilitazione internazionale lanciata proprio a Roma e sostenuta da 98 Premi Nobel, molti dei quali già avevano appoggiato Luca come capolista radicale alle elezioni del 2001. Già due anni prima, nel 2004, per la sessione costitutiva del Congresso Mondiale, l’Associazione Luca Coscioni e il Pr avevano lanciato una mobilitazione globale che riuscì a bloccare il tentativo di una Risoluzione alle Nazioni unite per la messa al bando della ricerca sulle staminali embrionali. Su questa strada, tracciata da Luca, vogliamo oggi proseguire.