<b>10 Settembre 2003</b> – Un insieme di norme, che probabilmente saranno legge a settembre, condizioneranno pesantemente la vita di molti di noi. In materia di procreazione medicalmente assistita (PMA), saranno introdotte pesanti limitazioni: non potranno essere utilizzati gameti esterni alla coppia e potranno essere realizzati, per ogni intervento, solo tre embrioni, da impiantarsi contemporaneamente senza poter effettuare alcuna selezione. Puntualizziamo cosa significa questo: in una coppia in cui uno dei due sia completamente sterile, anche l' altro dovrà rinunciare ad essere genitore naturale (anche se i ricchi potranno comunque fare l' intervento segretamente all' estero). Per altre tipologie di infertilità, l' intervento potrà ancora essere effettuato; ma in caso di fallimento del primo tentativo, non potendo accantonare embrioni, la donna, per riprovare, dovrà riprendere da capo tutta la fase preparatoria, fatta di pesanti terapie ormonali. L' obbligo di impiantare i 3 embrioni contemporaneamente, inoltre, esporrà la donna al rischio di gravidanze multiple. Il divieto di selezionare gli embrioni impedirà di scartare quelli portatori di anomalie genetiche, rendendo magari poi necessari aborti, o peggio, dando vita a bambini malati; attualmente una coppia in cui vi sia un portatore ad esempio della thalassemia (circa 3 milioni di italiani) può avere la certezza di concepire un figlio sano, facendo la PMA, scartando gli embrioni che ereditano il gene difettoso e impiantando quelli sani. Questo non sarà più possibile con la nuova normativa. Ora, vien da chiedersi, qual è il movente di un simile provvedimento E' l' esortazione in tal senso delle gerarchie ecclesiastiche, secondo le quali l' embrione (una cosa che a malapena si vede al microscopio), sarebbe
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<i>Qual è il movente di simili provvedimenti? E' l'esortazione delle gerarchie ecclesiastiche, secondo le quali l'embrione che a malapena si vede al microscopio, sarebbe un essere umano</i>