Emma Bonino striglia i suoi colleghi: «Non avendo valori propri, i politici li prendono in prestito Oltretevere». Facendo precipitare il Paese in una deriva oscurantista. Di cui si discute in un convegno internazionale a Bruxelles.
Obama, tra le sue prime misure, apre alle staminali. L’Italia del 2009 va sulle barricate per Eluana. Si parla anche di questo a Bruxelles, da ieri sino a domani, nel Congresso mondiale per la libertà di ricerca scientifica organizzato dall’Associazione Luca Coscioni, di cui Emma Bonino è vicepresidente.
Noi italiani non solo fermi, ma tendenti all’indietro? «Proprio così. In politica vince un approccio ascientifico, per non dire oscurantista, che va di pari passo con posizioni altrettanto reazionarie della Chiesa cattolica. All’interno della quale però cresce lo scontento, a giudicare dalle critiche del teologo Hans Kung che chiede, se capisco bene, una sorta di Concilio Vaticano III». C’è più coraggio nella teologia che nella politica, sembrerebbe… «Quando parla di pillola e celibato dei preti, Kting si interessa di un mondo che vive, non come coloro che fanno dell’embrione un feticcio e poi non si occupano dei diritti delle persone in carne e ossa. È come se le gerarchie trovassero nella politica italiana l’ultimo baluardo cui aggrapparsi. E non si citi, quanto ad affrancamento, solo la Spagna di Zapatero. Il Belgio ha approvato, senza tanti drammi, una legge sull’eutanasia».
La libertà di ricerca scientifica è in pericolo perché il Vaticano è troppo forte o perché la classe politica è troppo debole? «È la politica che non pone argini. C’è voluta Angela Merkel per dire a Ratzinger: "Proprio il cardinale negazionista dovevi prendere?". I nostri politici sono così poco convinti dei propri valori che li mutuano dalle gerarchie. Al punto che il cattolico Ignazio Marino viene additato come miscredente perché dice di scienza sul testamento biologico.