La legge sulle Disposizioni in materia di alleanza terapeutica, di consenso informato e di dichiarazioni anticipate è uno schiaffo ai medici e giuristi, protagonisti di innumerevoli audizioni alla Commissione Affari Sociali ma lo è innanzitutto per i cittadini italiani.
Il testo è un collage di emendamenti con cui si è riusciti a peggiorare una proposta di legge che già faceva schifo (parola sgradevole, ma in questo caso assolutamente opportuna).
L’atteggiamento delle famiglie italiane non è quello che dice la sottosegretaria Roccella, il rifiuto dell’eutanasia, bensì la richiesta di presa in carico del malato, accompagnandolo, senza imporre terapie inutili e futili e anzi, il 70% è a favore dell’eutanasia.
Il nostro diritto all’autodeterminazione, riconosciuto anche dalla Corte Costituzionale ci viene negato.
La volontà di contrastare quanto stabilito dai giudici durante il "caso Englaro" ha spinto la maggioranza parlamentare a fare degli emendamenti fantasiosi e antiscientifici, come quello che dà la possibilità di attuare le direttive anticipate in "accertata assenza di attività cerebrale integrativa cortico-sottocorticale" cioè quando il paziente è morto; se non fosse una legge dello stato ci sarebbe da ridere della futilità della disposizione.
Ricapitoliamo: Se venisse approvato il testo licenziato ieri dalla Camera i medici potranno smettere di curare le persone morte! Strane idee deve avere questa maggioranza parlamentare su quel che avviene quotidianamente negli ospedali italiani.
Con questa legge – ci potrebbe dire il Sottosegretario Roccella – cittadino lascia ogni speranza nel vedere rispettato quel che hai scritto nelle direttive anticipate di trattamento perché sarà il medico e solo lui a decidere, in (non-)scienza e (in)coscienza, questo Parlamento ti vuole bene non vuol lasciarti morire anche nel caso tu fossi in stato vegetativo.
Guardati bene di avere una famiglia regolare, perché un convivente non può essere il tuo fiduciario e se tu morissi senza parenti? Guardatene bene perché non è chiaro chi possa sostituirli nel dare esecuzione, o meglio suggerimenti al medico, circa quel che avresti voluto.
La legge ipocritamente prevede che le intenzioni del malato in ogni caso non devono essere orientate a cagionare la morte e perciò non vincolanti per il medico.
Quest’ultimo aspetto apre ad altre incriminazioni dei medici coscienziosi come è capitato al Dott. Riccio. Ci saranno altri medici coraggiosi come lui che, subito regolare processo penale, incontrino giudici che, costituzione alla mano, li assolvano come fece Zaira Secchi rispetto alla morte di mio marito?
A questo punto il mio Pergiorgio ci suggerirebbe di aver pazienza e aspettare e studiare come ovviare a questa legge che vieta anziché preservare il nostro diritto di autodeterminazione, che insulta la vera vita e la mortifica.
Gli strumenti di "resistenza" civile e non violenta per scongiurare questo obbrobrio antistorico ed incostituzionale ci sono, possiamo moltiplicare il numero dei comuni che ha istituito un registro dei testamenti biologici, possiamo depositare dai notai le nostre volontà etc. etc., ci riusciremo però solo se ciascuno di noi si attiverà in prima persona. Io lo sto facendo da sempre… tu cosa aspetti? Contattami attraverso il sito
lucacoscioni.it
Mina Welby