Cronaca di una truffa annunciata: via libera del Senato al biotestamento. Mina Welby: "Pagina buia della democrazia italiana"
Ha addirittura scomodato “Delitto e castigo” di Dostoevskij il vicepresidente dei senatori del Popolo delle Libertà Gaetano Quagliariello nel suo intervento in aula a difesa del ddl Calabrò sul testamento biologico che oggi ha avuto il via libera dal Senato. E ha aggiunto: “A noi i piani quinquennali non sono mai piaciuti, a maggior ragione quando riguardano la libertà della persona”. "Parole semplicemente sconcertanti", a giudizio di Mina Welby, che, insieme ai Radicali e all’Associazione Luca Coscioni, ha seguito in un sit-in a Piazza Navona a Roma la sessione conclusiva dei voti in aula. “Oggi il Senato ha scritto una delle pagine più buie della storia repubblicana”, commenta a Linkontro la vedova di Piergiorgio Welby, l’uomo malato di distrofia muscolare, aiutato a morire nel 2006 da un medico che interruppe la ventilazione meccanica.
“Piergiorgio – aggiunge – sicuramente si sta rivoltando nella tomba perchè non si aspettava, come non mi aspettavo io, che dopo la sua battaglia venisse approvata una legge del genere che ci deruba del nostro diritto di libertà”.
Di “offesa alla libertà” parla anche Nichi Vendola, presente ad un sit-in di protesta di “Sinistra e Libertà” a Roma. “Siamo di fronte a una straordinaria presa in giro del popolo italiano – è il suo commento – Un dibattito povero si è concluso con una beffa nei confronti della libertà dei cittadini e della laicità dello Stato”.
Durissimo anche l’intervento in aula della presidente del gruppo del Pd al Senato Anna Finocchiaro: "questo disegno di legge è fondato sul tradimento e su parole ingannevoli. Il suo titolo dice ‘disposizioni in materia di dichiarazioni di volontà anticipate’ e dunque gli italiani sono portati a credere che chi esprimerà una propria volontà – sia essa quella che chiede di essere mantenuto in vita artificialmente il piu’ a lungo possibile, sia quella di finire la propria vita naturalmente – questa volontà sarà rispettata. Non è così".
Che il testamento biologico fosse ormai carta straccia si era capito sin dall’inizio di questa convulsa giornata, quando il Senato ha approvato un emendamento, a prima firma del senatore Antonio Fosson (Udc), che cancellava la norma che prevedeva le Dichiarazioni Anticipate di Trattamento (Dat) vincolanti per il medico. "Ci fermiamo alla non obbligatorietà – ha spiegato Gaetano Quagliariello (Pdl) – per non rendere questa legge soggetta a interpretazioni. Vogliamo lasciare al medico un margine per poter intervenire a fronte di nuove evidenze scientifiche". “Ma qui siamo di fronte ad una palese violazione dell’articolo 32 della Costituzione – ribatte indignata Mina Welby – Io voglio avere tutelata la mia persona che è comprensiva della vita che io riconosco sia mia, dunque dignitosa per me”. Parole ancora più dure quelle usate dal senatore del Pd e medico Ignazio Marino, che in mattinata non aveva esitato a definire la norma che introduce la non vincolativita’ delle dichiarazioni anticipate di trattamento “il bacio della morte alla legge sul testamento biologico”.