Fine vita, medici cattolici: “Non siamo semplici esecutori”

Paolo Lambruschi

Con «molta tristezza» i medici cattolici hanno appreso le recenti decisioni della Fnomceo, la federazione degli ordini dei medici italiani. In un comunicato stampa diffuso ieri l`Amci, l`associazione nazionale, ribadendo apprezzamento per il disegno di legge sul fine vita approvato al Senato, si definisce «incredula» circa l`ipotesi che i colleghi desiderino essere vincolati dalle decisioni dei propri pazienti, «ridotti a esecutori delle pretese di clienti».

Non pazienti, «clienti». Vincenzo Saraceni, presidente dell`Amci, della nota ufficiale tiene a sottolineare «il riconoscimento all`impegno di tanti colleghi nell`attenzione caritativa e nella cura competente all`ammalato». E rilancia quella che i medici cattolici chiamano «buona alleanza terapeutica», che non è negoziabile. Professore, come interpretala presa di posizione della Fnomceo? Non credo, prima di tutto, che quanto deciso a Terni sabato scorso rappresenti il sentire comune della classe medica. C`è una divisione nella categoria. Dietro, però, c`è altro. Ed è una presa di posizione che ritengo ideologica, in uri momento in cui si comincia a pensare alla ripresa dell`attività politica autunnale e al provvedimento sul fine vita che è passato all`esame della Camera. Mi sembra una maniera di mettere le mani su questo percorso legislativo contrastando l`orientamento emerso con il voto del Senato.

Dunque la classe medica non è compatta rispetto alle decisioni prese dalla Federazione degli ordini dei medici? No e se la interpellassimo in maniera diffusa, chiedendo a ciascun camice bianco se vuole decidere con il paziente o limitarsi a eseguire, credo che emergerebbe una maggioranza netta che vuole decidere insieme con la persona curata su alimentazione o nutrizione. Nel merito quali critiche esprime alle deliberazioni della Fnomceo sul fine vita? Ritengo che il testo contenga affermazioni contraddittorie. Si ribadisce da una parte l`alleanza terapeutica e dall`altra si assegna al paziente la possibilità di assumere una decisione su temi non disponibili come nutrizione e alimentazione. Bisogna scegliere: o si sta dalla parte dell`alleanza e questo comporta un incontro tra medico e paziente e una scelta condivisa: oppure si sta dalla parte opposta. Secondo, il Senato ha approvato un testo che esclude la possibilità di dichiarazioni anticipate rispetto a nutrizione e alimentazione. Possiamo dire che il testo rappresenti il comune sentire del Paese. Questo mi fa pensare che non può esserci frattura tra medici e il sentimento degli italiani. Terzo, non credo che la classe medica voglia abdicare dal proprio ruolo e diventare esecutore di decisioni altrui. Lei, pur apprezzandolo, sostiene che si possono apportare interventi migliorativi al testo della legge sul fine vita approvato al Senato. Quali? Intravedo ulteriori miglioramenti perché è stato scritto sull`onda dell`emotività legata alla vicenda Englaro. Allo stato attuale il disegno di legge sancisce che il medico diventa responsabile ultimo e definitivo delle decisioni. Su questo si può normare per ribadire che le decisioni sono da prendere congiuntamente. Forse il testo può venire ulteriormente semplificato, dicendo solo che le decisioni si prendono insieme e che l`unica cosa sulla quale non si può decidere è sospendere alimentazione e nutrizione. Del resto i riferimenti all`alleanza terapeutica e al divieto di eutanasia sono già scritti nei nostri codici.

Come si concilia l`alleanza terapeutica con l`articolo 32 della Costituzione? La Costituzione dice che nessuno può essere sottoposto a trattamenti contrari alla sua volontà. Intende comunque affermare il principio della proposta, di un incontro tra l`offerta terapeutica di un medico e il parere del malato. Non è possibile pensare a un`autodeterminazione assoluta, sganciando le sue decisioni dal rapporto con il medico che deve proporre. Poi il paziente può accettare o rifiutare liberamente. Saraceni, presidente Amci: «Serve l`alleanza terapeutica con il paziente per decidere insieme, ma l`alimentazione non è un tema disponibile Le decisioni della Fnomceo sono contraddittorie, si vuole