FARMACO MEROPUR. Si GUARDI SOLO ALLA SALUTE DEI CONSUMATORI

La vicenda delle presunte tangenti dell’azienda Ferring intascate dal sen. Cesare Cursi per favorire il prezzo alto di un farmaco per la fertilità, va oltre il mero prezzo. Sul Meropur è dal 2006 che si chiede maggiore rigore scientifico nelle informazioni sulla sua commercializzazione, perché l’uso in quel farmaco di gonadotropone derivate da urina umana presenta il rischio di contrarre patologie virali come il morbo di Creutzfeldt-Jacob (mucca pazza). Il governo Prodi allora fece sapere che l’Aifa aveva imposto alle aziende produttrici di integrare il foglietto illustrativo con le necessarie informazioni. Ma le informazioni continuarono a non esserci anche durante questa legislatura perché, come fu risposto, trattandosi di un farmaco inserito nella nostra farmacopea grazie al mutuo riconoscimento comunitario, era la ditta danese che lo produceva che avrebbe dovuto provvedere.

È stato quindi richiesto il ritiro dal mercato di questo farmaco, ma il ministero non ha dato risposta. Alla luce delle vicende giudiziarie in corso, anche se riguardano un sottosegretario del governo Berlusconi del 2005, si capisce meglio il disinteresse, in questa legislatura, ad affrontare la questione sanitario-scientifica sollevata: in un contesto di farmaci che comunque devono essere sul mercato, con prezzi artatamente alti, quanto può interessare l’eventuale pericolosità degli stessi? Ancora una volta, la salute dei consumatori passa in secondo piano rispetto ai presunti lucri che il malaffare istituzionale combina sugli stessi.

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