Il lavoro — pubblicato sulla rivista «Stem Cells», finanziato dall’istituto superiore di sanità e dall’European Science Foundation tramite il Cnr, condotto in collaborazione con ricercatori del Dipartimento di ricerca sulle cellule staminali dell’Istituto scientifico San Raffaele di Milano sarebbe il primo al mondo a dimostrare su un grande animale (finora la prova era stata fatta soltanto sui topi) che gli embrioni donati possono essere fonte di staminali come quelli prodotti da fecondazione artificiale.
Per il genetista Bruno Dallapiccola, presidente del Comitato Scienza & Vita, «dal punto di vista sperimentale si tratta di un risultato importantissimo», che «conferma l’attivismo di un gruppo italiano, quello di Galli, all’avanguardia a livello internazionale», ma «le cui possibili future applicazioni sull’uomo, tra cui la donazione terapeutica, pongono grandi problemi di natura sia tecnica che etica».