Dal trapianto di cellule staminali celebrali, speranze per le malattie degenerative

Camilla Cacciamani

L’obiettivo è mettere l’uomo al centro della questione sanitaria, una prospettiva antropologica nel rispetto dell’integralità della persona nella sua totale dignità. Sono tre i paradigmi che la Casa Sollievo della Sofferenza, fondata da San Pio da Pietrelcina a San Giovanni Rotondo (FG), porta avanti nell’indirizzare le sue scelte; sollievo, speranza e futuro, con l’intento che siano da esempio agli altri centri ospedalieri, indipendentemente dal loro carattere religioso.

E così che la Casa Sollievo della Sofferenza ha deciso di adottare il progetto del Professor Angelo Vescovi, oggi direttore scientifico dell’ospedale, affiancando i ricercatori nella missione di ricostruire una speranza per le persone colpite da malattie neurodegenerative. Gli studi compiuti hanno mostrato che, al momento il trapianto di cellule staminali cerebrali rappresenta una terapia potenzialmente efficace contro malattie come la SLA, la Sclerosi multipla e il morbo di Alzheimer. Queste cellule sono in grado di collocarsi in zone dove i processi di decesso delle cellule sono in corso e di bloccarli, normalizzando la situazione tramite il rilascio di sostanze nutritive e rigenerative. Nel 1999, il prof. Vescovi ha inoltre scoperto un metodo che permette di isolare le cellule staminali dal cervello umano per moltiplicarle illimitatamente, aprendo la strada alla sperimentazione clinica sull’uomo. "Adotta una cellula" è la campagna d’informazione e raccolta fondi per la ricerca sulle cellule staminali cerebrali promossa da Casa Sollievo della Sofferenza che si contraddistingue per il suo format innovativo.   

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