<b>21 Maggio 2003</b> – Siena – E' la clonazione terapeutica la nuova battaglia dei Radicali. Oltre mille ricercatori, di cui una quarantina dell'università di Siena, hanno firmato l'appello ai parlamentari lanciato dall'associazione Luca Coscioni. Il documento denuncia il voto con il quale il Senato ha approvato un testo che, se fosse confermato – precisa l'associazione – escluderebbe dalla brevettabiltà delle innovazioni biotecnologiche qualsiasi procedimento e tecnica riguardante le cellule staminali embrionali umane. L'associazione ritiene che l'approvazione della legge impedirebbe al nostro paese di competere internazionalmente sul fronte della ricerca scientifica togliendo a milioni di cittadini italiani la speranza concreta di cura. Vicino alle posizioni dei radicali e dell'associazione è Mauro Barni, vice presidente del Comitato nazionale per la Bioetica, nonché ordinario di medicina legale all'università di Siena. "La ricerca sulle cellule staminali dell'embrione – spiega Barni – è essenziale per la cura di certe malattie. La discussione ruota intorno al fatto di considerare o meno l'embrione come essere umano". Per quanto riguarda la legge in esame in parlamento Barai sottolinea come questa limiti la ricerca, " vieta un utilizzo dell'embrione diverso da quello previsto per la fecondazione della donna. Questa legge è contraria al prelievo delle cellule staminali". Tuttavia, a dimostrazione dell'acceso dibattito sulla questione, e delle differenti posizioni anche all'interno del mondo scientifico, durante lo svolgimento del seminario a Bruxelles il Comitato nazionale di Bioetica, di cui Barni è vice presidente ha espresso un voto contrario all'utilizzo delle cellule staminali dell'embrione in contrasto con le posizioni dei paesi europei. "Il mondo della bioetica ha molte sfaccettature. Io che sono favorevole alla clonazione terapeutica, non lo sono per quella umana. Personalmente infatti, ritengo, oltre ad essere contrario moralmente, che non serve a niente. La ricerca scientifica sull'embrione -conclude Barni – è indispensabile per creare nuove frontiere per la guarigione di alcune malattie che altrimenti non potranno essere sconfitte". L'associazione Luca Coscioni è convinta che l'approvazione di queste leggi impediranno di fatto qualsiasi ricerca e sperimentazione sulle cellule staminali embrionali, distruggendo le speranze di cura di milioni malati. L'accusa, che i radicali fanno alla classe politica, è quella di valersi della copertura del Comitato nazionale di Bioetica per sostituirsi agli scienziati. L'iniziativa radicale "Global Democracy" organizzerà tavoli in Piazza Salimbeni per raccogliere adesioni all'appello e iscrizioni all'associazione Luca Coscioni: è obbiettivo dei radicali di raggiungere almeno 1000 iscrizioni entro il mese di maggio. Tra i progetti, quello di organizzare una grande manifestazione di fronte al Senato con scienziati e cittadini che hanno a cuore i principi di uno stato Laico
<i>di Riccardo Pagliantini</i>