Cancro, la sfida della scienza

Federico Mereta

UNA PAROLA SI legge benissimo: curabile. Viene invece lasciata in ombra, quasi sfumata, la sillaba “in” che la precede. Come se da un lato ci fosse una forte luce che illumina gli studiosi e dall’altro un qualcosa che si vuole eliminare. E’ questa l’immagine suggestiva che campeggia sui poster che accompagnano gli “Incontri con la ricerca” dell’Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro” (Airc),quasi a simboleggiare lo sforzo che la scienza fa per trovare nuovi punti deboli nella malattia e sfruttarli come obiettivi per cure innovative.

Oggi, in tutt’Italia, gli incontri aperti a tutti ma rivolti in particolare agli studenti delle scuole superiori, con l’obiettivo di creare interesse verso l’interdisciplinarietà della ricerca anche attraverso l’arte. A Genova l’incontro sarà diffuso da Primocanale, questa mattina alle ore 10,30. Saranno presenti Victor Uckmar, Presidente Airc Liguria, Mirco Ponzoni, Responsabile. Gruppo Ricerca Laboratorio Oncologia Unità Terapie Sperimentali dell’Ospedale Gaslini, la sua collaboratrice Patrizia Perri e Matteo Focjessati, critico e storico d’arte contemporanea e docente dell’Università di Genova.

La sensazione è quella di trovarsi di fronte a un nuovo modo di affrontare il cancro, si sono capovolti i termini, la visione clinica si innesta nella ricerca. Il pilota è il clinico, i ricercatori di base e i clinici si siedono allo stesso tavolo per progettare insieme gli studi che dovranno portare a cure certe. Diverse mosse strategiche puntano a rendere ancor più efficaci le terapie: la capacità di inattivare e neutralizzare i geni responsabili della trasformazione cellulare, l’impiego delle cellule staminali del sangue, che possono essere modificate geneticamente per trasportare le proteine killer dei tumori, lo studio della comunicazione tra la cellula tumorale e il suo microambiente per trovare i punti in cui interromperla. Genova la Liguria, come sempre accade quando si parla dell’impegno dell’Airc, sono al centro degli studi sostenuti grazie alla generosità degli italiani. La prova viene dalle ricerche dello stesso Ponzoni, impegnato a trovare è nuove strategie per il rilascio dei farmaci, in modo che questi vadano ad attaccare direttamente ed esclusivamente solo le cellule cancerose.

“La conoscenza sempre maggiore dei meccanismi molecolari della progressione tumorale sta permettendo lo sviluppo di farmaci e di sistemi per la loro somministrazione specificamente mirata alle cellule tumorali (in termini anglosassoni target-driven drug delivery) – spiega lo stesso Ponzoni – Il nostro lavoro ha permesso di mettere a punto tecniche di targeting e delivery di farmaci anti-tumorali, oligonucleotidi antisenso e small interference Rna (particolari meccanismi e di attività, ndr.) diretti al tumore mediante formulazioni liposomiali specifiche per recettori tumorali ed endotelio-tumorali, che sono state oggettodi circa una ventina di pubblicazioni internazionali”.

 

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