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<b> 4 Settembre 2003</b> – Bocciano la clonazione umana (90%) e la manipolazione genetica degli organismi (65%) ma gli italiani sono piu’ che favorevoli (ben l’80%) alla donazione degli organi e delle cellule staminali e alle tecniche di fecondazione artificiale (52% e’ d’accordo). Apertura anche sull’eutanasia, spinoso tema di bioetica, per i malati terminali visto che trova la ‘dolce morte’ favorevole il 42%. A tracciare un quadro sul rapporto fra italiani e bioetica e’ un sondaggio di Coesis su 1000 interviste voluto dalle Acli. La bioetica sara’ uno dei temi al centro delle giornate di studio che l’associazione ha organizzato ad Orvieto da domani fino a domenica 7 settembre. Sui temi della bioetica gli italiani non hanno tentennamenti, esprimono assenso e dissenso; pochi si dicono indifferenti: dall’1% per la clonazione e la donazione degli organi al 7% per la donazione degli organi. I risultati del sondaggio rivelano, quindi, una forte sensibilita’ alla materia da parte degli italiani che mostrano anche una tendenza laica: per il 43% ognuno dovrebbe regolarsi come meglio crede, in base alla propria coscienza. Sulle questioni piu’ complesse preferiscono delegare la soluzione ad esperti della materia. Fra l’altro, il 57% del campione si e’ espresso a favore della liberta’ di ricerca scientifica in campo genetico; solo un terzo degli italiani chiede un intervento dello stato e crede che un ruolo importante vada affidato al legislatore (32%) mentre una percentuale minore ritiene che fissare i confini della frontiera della scienza spessi solo agli addetti ai lavori. – CLONAZIONE UMANA. Il 90% e’ contrario ma il 5% (8% uomini, 3% donne) si dice a favore. – EUTANASIA. Il 42% e’ favorevole (47% uomini e 38% donne) ad un intervento attivo nella fase terminale, il 37% contrario ma ben il 19% non si esprime.- FECONDAZIONE ARTIFICIALE. Solo una minoranza e’ contraria (35%) alle tecniche su cui non c’e’ ancora una regolamentazione legislativa. Favorevole il 52%. – OGM. Non piacciono agli italiani. Solo il 18% si dice favorevole (il 21% uomini, 16% donne) e per l’unica motivazione che potrebbe risolvere la fame nel mondo. Contrario all’introduzione di questi prodotti ben il 65%. – DONAZIONE ORGANI E CELLULE STAMINALI. L’80% e’ favorevole. Sulla donazione degli organi, il presidente delle Acli, Luigi Bobba, commenta: ”la propensione alla donazione rientra fra quei comportamenti che rappresentano la vera novita’ del rapporto tra singolo cittadino e societa’ civile. Quando, come e’ successo negli ultimi tre anni, i donatori sono aumentati del 40% con un incremento complessivo di trapianti pari al 27% vuol dire che veramente e’ cambiata la mentalita’ delle persone, che c’e’ stato un avanzamento di civilta”’. Bobba ricorda che l’Italia e’ al 5/o posto in Europa per donatori effettivi dopo Spagna, Austria, Belgio e Portogallo; e’ avanti a paesi come la Francia e la Germania. ”Occorre accompagnare questo processo culturale – aggiunge il presidente delle Acli – questo processo culturale, facilitando la donazione, anche per le cellule staminali: un cordone ombelicale salva la vita ad un bambino. Sono moltissime le donne che vorrebbero donare il cordone ombelicale, ma purtroppo non tutti gli ospedali sono ancora attrezzati per farlo”. (ANSA).