<b>27 Settembre 2003</b> – ROMA – La legge sulla procreazione assistita in discussione in questi giorni al Senato fa discutere, ma per un italiano su due (50,4%) "è solo una questione di coscienza. Non è giusto porre dei limiti con un decreto legge". Nell'intenzione del legislatore infatti ci sono molte regole e divieti che devono correggere il ricorso alla provetta: per esempio che sia consentita solo alle coppie sposate ed eteosessuali. La posizione degli italiani emerge da un sondaggio Datamedia condotto il 26 settembre su un campione di mille persone, rappresentativo della popolazione italiana.
Il 50,6% degli intervistati non condivide il divieto della procreazione assistita alle coppie omosessuali o solo conviventi. E solo un italiano su dieci (10,2%) è convinto che le coppie dello stesso sesso, o non sposate, non possano ricorrere alla provetta.
Altra sorpresa, è la disapprovazione (50,6%) degli italiani alla norma che vieta la clonazione e qualsiasi sperimentazione non terapeutica sull'embrione. D'accordo con la proposta di legge il 35%. Anche se su questo argomento sono di più gli indecisi (13,5%)
Invece, dal sondaggio, emerge una posizione favorevole (63%) alla distinzione proposta nel decreto tra fecondazione omologa (con seme o ovulo donati della stessa coppia) e eterologa (con seme e ovulo provenienti da un donatore). Molto bassa (23,6%) la percentuale di chi invece vorrebbe poter scegliere.