“Albo del testamento biologico”. Diktat dei Radicali a Pisapia

Il Corriere della Sera
Andrea Senesi

Un registro per i testamenti biologici e un altro per le coppie di fatto. E poi l’anagrafe pubblica degli eletti, “la legalità da ripristinare” e “il regime clientelare da abbattere”. Sullo sfondo la questione delle presunte firme false raccolte da Roberto Formigoni alle scorse regionali, una polemica durissima che investe anche la magistratura milanese, colpevole, secondo una mozione firmata dal parlamentino del partito riunito proprio a Milano, “di avere finora consentito, nonostante la palese violazione della legge, il permanere di un governo illegale in Regione Lombardia”.

Tornano i Radicali, e tornano in grande stile. Un comizio in piazza del Duomo, di domenica pomeriggio come neanche i partiti maggiori s’azzardano più a fare. Marco Pannella e Emma Bonino davanti a trecento militanti e curiosi. “Pisapia dovrebbe vincere con l’8o% dei voti”, dice il primo. “C’è il rischio di perdere Expo”, aggiunge la seconda, che però verso la Moratti usa parole più caute: “Non siamo d’accordo su nulla, ma lei è una donna che sa dire di no mettendoci la faccia”. Puntano forte su Milano, i Radicali. L’ingresso a Palazzo Marino è obiettivo vitale. Tanto che in lista ci saranno tutti i big. Bonino e Pannella in fondo, Marco Cappato in testa, e poi tutti
i protagonisti delle battaglie civili degli ultimi anni: Mina Welby, Silvio Viale, Maria Antonietta Coscioni. L’offensiva radicale non passa inosservata. “Sono rimasta sbalordita dalle parole usate in piazza Duomo”, dice l’assessore Mariolina Moioli: “E mi domando che cosa dicano al riguardo gli esponenti cattolici che appartengono al Pd e che sostengono la candidatura di Pisapia”.

Nel centrodestra è invece ufficialmente scoppiata la grana Di Martino: dopo l’esclusione all’ultimo minuto dalla lista del Pdl, il consigliere ex an – condannato in primo grado a 9 mesi per aver partecipato alla sommossa di Chinatown nell’aprile del 2007 – minaccia la corsa solitaria a sindaco contro il suo partito e contro Letizia Moratti. “Non ho nessuna intenzione di farmi pensionare”, dice. Dagli ambienti monarchici e da alcune associazioni di estrema destra è partito un tam tam di comunicati stampa che già lo acclamano candidato sindaco. Nelle stesse ore, però Di Martino e il suo più stretto entourage avrebbero avviato contatti anche con il Terzo polo per ragionare di un’altra opzione: far confluire il proprio bacino di consensi verso il cartello elettorale che sostiene Manfredi
Palmeri. Il presidente del Consiglio comunale in corsa per il terzo Polo. Che proprio ieri ha ufficializzato la sua lista di candidati per Palazzo Marino. Ai primi tre posti del “Nuovo Polo per Milano” i tre “big”: Barbara Ciabò per Fli, Carlo Montalbetti per Api e Sara Giudice, la consigliera di zona (ex) Pdl diventata celebre per le tirate anti-Minetti. In lista anche Iardena Laras, figlia di Giuseppe, rabbino capo di Milano dal 1980 al 2005, e Giorgio Paolo Bazzega, figlio del maresciallo ucciso dalle Br nel 1976.

 

© 2011 Associazione Luca Coscioni. Tutti i diritti riservati