Una seria soluzione alla svuotamento della Legge 68 del 99 sul lavoro e a tutela della categoria che è chiamata a tutelare, quella dei disabili, non può che essere l’abrogazione dell’art. 5, comma 7, della Legge n. 126 del 2010. Tutto il resto sono raffazzonate misure manifesto, solo occasione per rafforzare rendite di posizione dei soliti noti."
Dichiarazione dell’ On. Maria Antonietta Farina Coscioni, Co-Presidente dell’Associazione Luca Coscioni e di Gustavo Fraticelli, Membro di Direzione.
Come noto, con la Legge 3 agosto 2010 n. 126 il Governo ha pensato bene di fare rientrare nelle quote previste per l’assunzione dei disabili gli orfani e i superstiti delle vittime di terrorismo e criminalità organizzata. Non che questi non siano pienamente meritevoli di adeguate tutele, ma mediante una disciplina ad hoc. Questa equiparazione vanifica gli obiettivi della Legge 1999/68, in quanto, per ragioni di tutta evidenza, il mondo datoriale preferirà assolvere l’obbligo al collocamento mirato ricorrendo a cittadini non disabili. Il 1° dicembre scorso, rispondendo un’interpellanza urgente presentata dall’On. Maria Antonietta Farina Coscioni, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio per i Rapporti con il Parlamento, Laura Ravetto, ammettendo lo svuotamento della Legge 68/99, arrivò addirittura a prospettare l’approvazione di una Proposta di legge, la n. 3720, presentata dall’opposizione, come soluzione dei perversi effetti dell’art. 7 della Legge 216/2010. Crediamo, però, che detta proposta di legge sia altrettanto demagogica e di difficile approvazione, perchè toglie anche quella sotto percentuale (1%) riservata al collocamento obbligatorio di certe categorie altamente meritorie di persone non disabili, quindi soluzione è una legge che abroghi l’articolo 7 della L. 126/2010.
L’unica seria soluzione alla svuotamento della Legge 68 del 99 sul lavoro e a tutela della categoria che è chiamata a tutelare, quella dei disabili, non può che essere, quindi, l’abrogazione dell’art. 5, comma 7, della Legge n. 126 del 2010.