Dichiarazione dell’On. Maria Antonietta Farina Coscioni, Segretario della Commissione Affari Sociali della Camera e Liliana Chiaramello, Segretaria RadicaliPerugia.org e membro di Giunta di Radicali Italiani
In seguito agli articoli usciti oggi sulla stampa locale umbra, siamo venute a conoscenza della visita che ieri una delegazione della terza Commissione consiliare, composta dal Presidente Buconi (Psi), e dai consiglieri regionali Sandra Monicelli (Udc), Massimo Monni e Rocco Valentino (Pdl), ha fatto presso la sua abitazione di Perugia a Francesco Brunelli, malato di Sla da otto anni, che ha minacciato di interrompere, entro il 31 maggio, alimentazione e idratazione per la totale indifferenza delle istituzioni regionali dell’Umbria, nonostante le reiterate richieste dei malati di Sla e delle loro famiglie in merito all’erogazione di un assegno di cura a garanzia di un sostegno all’assistenza domiciliare.
Come Radicali, da sempre impegnati sul fronte della libertà di ricerca scientifica e dei diritti dei malati e dei disabili, con l’On. Maria Antonietta Farina Coscioni, Segretario della Commissione Affari Sociali della Camera, da subito ci siamo interessati del caso in questione contattando direttamente il referente-responsabile Aisla Umbria, Fortunato Bianconi, al quale cogliamo l’occasione di chiedere se è a conoscenza dell’ interrogazione parlamentare presentata il 23 novembre 2010, a prima firma Maria Antonietta Farina Coscioni. Secondo quanto stabilito con decreto ministeriale 0077740 è stata tra gli altri finanziata l’«Associazione italiana sclerosi laterale amiotrofica (Aisla) ONLUS – Milano» per la «realizzazione di strutture di assistenza malati» con euro 1.000.000; noi Radicali chiediamo dunque conto circa dove saranno realizzate le strutture di assistenza malati; quante ne saranno realizzate; chi realizzerà le strutture medesime; chi saranno i beneficiari delle strutture.
L’interrogazione non ha ricevuto alcuna risposta e a oggi non sappiamo ancora come tali fondi siano stati gestiti.
La battaglia per diritti dei malati deve avere come obiettivo innanzitutto quello di monitorare il rispetto del principio dello stato di diritto e di legalità per verificare a chi, quando e perchè tali fondi sono stati erogati e valutarne gli effetti prodotti, effetti che a quanto pare latitano. Non sarebbe forse meglio che lo Stato anzichè dare soldi alle Organizzazioni dei malati Sla, li metta a disposizione direttamente delle famiglie?
Da Radicali siamo soliti andare alla radice dei problemi. Chiediamo quindi ai consiglieri regionali umbri se non sia il caso di andare, oltre che a casa del Sig. Brunelli, anche lì dove siedono gli organi competenti per conoscere e verificare la reale applicazione di una legge che garantirebbe a tutti i Francesco Brunelli d’Italia di godere davvero dei propri diritti.
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