“La nuova agricoltura sostenibile”: Rassegna Stampa dedicata

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Rassegna del 20 marzo 2019

ANSA – Agricoltura: Nomisma,Italia ancora indietro nell’innovazione – Presentato da Ass. Coscioni studio Agrifood Innovation Index

Una leadership indiscussa dei Paesi Bassi seguiti da Belgio, Germania e Danimarca, con l’Italia che si colloca in perfetta media UE. E’ il quadro sull’innovazione nel settore agroalimentare italiano, restituito dell'”Agrifood Innovation Index”, lo studio di Nomisma che misura l’innovazione nel settore agroalimentare italiano, presentato oggi a Roma in un incontro organizzato dall’Associazione Luca Coscioni e Science for Democracy.

I risultati dello studio, sono espressi da un indice originale e monitorabile nel tempo che, sulla base dei dati di performance produttiva e ambientale delle imprese agricole, permette di misurare (da 0 a 100) il grado di innovazione del settore primario italiano in confronto agli altri Paesi Membri, L’indice, che mette a sistema indicatori di produttività delle colture, degli allevamenti, dei fattori di produzione e indicatori di sostenibilità ambientale, restituisce un quadro contraddistinto dalla leadership dei Paesi Bassi (88), seguiti da Belgio (62), Germania (62) e Danimarca (56) e Italia che si colloca nella media UE con un punteggio di 49.

Il report mostra i diversi segnali di affaticamento del settore primario italiano. Appena il 15% degli agricoltori ha meno di 44 anni e solo il 6% ha una formazione agraria completa. Con un valore di produzione di circa 43mila euro le imprese agricole italiane hanno una dimensione economica tre-quattro volte inferiore rispetto a quelle in Regno Unito, Francia o Germania. E siamo anche agli ultimi posti per investimenti in Ricerca & Sviluppo.

AGI – Agricoltura sostenibile: Ass.Coscioni, scienza italiana sia messa in campo

Si e’ concluso con un appello al Governo perche’ la “ricerca scientifica italiana sulle biotecnologie verdi possa esser sperimentata in campo aperto” l’incontro organizzato dall’Associazione Luca Coscioni e Science for Democracy oggi al Senato.

“Le nuove biotecnologie verdi pongono problemi che interessano leggi e politiche nazionali ed europee” ha detto Filomena Gallo, Segretaria dell’Associazione Luca Coscioni in apertura del convegno “fino ad arrivare agli obblighi internazionali. In Italia rappresentano un chiaro esempio di violazione del diritto DELLA scienza, perche’ proprio come sugli OGM anche sulle piante geneticamente editate non e’ possibile far ricerca in campo aperto. Allo stesso tempo sono anche un esempio di violazione del diritto alla scienza perche’, mancando la sperimentazione, non e’ possibile immettere sul mercato prodotti sicuri facendo godere alle persone il diritto a poter beneficiare delle piu’ recenti ricerche”. Gallo ha poi ricordato le lotte per un’agricoltura del futuro di Silvano Dalla Libera, iscritto da anni all’Associazione e scomparso all’inizio dell’anno.

Molte le criticità emerse dalle tre ore di dibattito, organizzato con il sostegno di EuropaBio, moderate dalla giornalista Anna Meldolesi a cui hanno partecipato Stefano Baldi, curatore dello studio di Nomisma che ha inaugurato l’incontro, il Professor Dario Frisio dell’Università Statale di Milano, Roberto Defez del CNR di Napoli, Vittoria Brambilla, biotecnologa milanese e Deborah Piovan, imprenditrice e portavoce del gruppo “Cibo per la Mente”.

Secondo una prima ricerca prodotta da NOMISMA emerge chiaramente che il posizionamento europeo dell’Italia per quel che riguarda la capacita’ di creare le condizioni per facilitare la creazione e diffusione di innovazione tra le imprese risulti essere in molti casi molto arretrato. Lo studio dei fattori abilitanti l’innovazione – risorse umane, sistema della ricerca, finanza e supporto, infrastrutture fisiche e digitali – evidenzia infatti come l’Italia sia il fanalino di coda nell’Unione europea per la percentuale di popolazione con un livello di istruzione terziario (25%) – alle spalle della Romania – e rispetto a un valore medio per l’UE di poco inferiore al 40%. Il sistema della ricerca italiano deve quindi fare passi in avanti: il numero di co-pubblicazioni scientifiche internazionali per milione di abitanti in Italia risulta essere di circa 552, in Danimarca i valori sono quattro volte superiori. Una delle cause di questo divario e’ il frutto di limitati investimenti pubblici in Ricerca e Sviluppo pari allo 0,54% del PIL – la media UE e’ superiore allo 0,7%. L’innovazione si sviluppa e diffonde più rapidamente se avviene all’interno di un sistema con infrastrutture avanzate e anche qui l’Italia e’ uno dei fanalini di coda dell’UE in termini di numero di imprese che accedono ad internet con velocità oltre i 30 Mb/s (16%) e in posizione intermedia per quanto riguarda il rapporto tra i km di strade e ferrovie e la superficie totale (in Germania i sistemi di viabilità’sono più estesi di circa il 60% rispetto all’Italia).

Nell’aprire il dibattito, Marco Cappato, Tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni, ha ricordato che “da decine di paesi iniziano ad arrivare studi che confermano la non pericolosità di queste nuove bio-tecnologie verdi, come CRISPR, e che le piante cosi’ prodotte potrebbero essere portatrici di straordinarie potenzialità per un’agricoltura sempre più eco-sostenibile. Una sostenibilità che unirebbe il rispetto dei diritti umani – il diritto alla scienza sui cui l’Associazione lavora da anni – col progresso tecno-scientifico. Una sostenibilità che andrebbe anche incontro alla biodiversità che l’ONU ci dice esser sotto un grave attacco in tutto il mondo e che consentirebbe un progresso che si potrebbe definire “democratico” perché perseguibile con minori costi rispetto a tecniche e prodotti che si conoscevano solo fino a pochi anni fa. Se la politica però non reagisce” ha detto Cappato “finalmente la scienza inizia a farsi sentire”. La biotecnologa Vittoria Brambilla della Statale di Milano ha ricordato come “la comunità’ scientifica europea si sia mobilitata durante l’estate scorsa in reazione alla sentenza della Corte di Giustizia europea che ha equiparato le nuove tecniche di mutagenesi agli OGM e’ una novita’ a cui guardare con attenzione”. Si tratta di uno scenario, come ha ricordato Cappato, dove l’Associazione auspica un’unione laica tra il conoscere scientifico e la ‘disobbedienza civile’. Per consolidare questa alleanza, Cappato ha ricordato che negli ultimi mesi l’Associazione e Science for Democracy hanno organizzato delle merende CRISPR aggiungendole ai convegni in Parlamento, alle sessioni tematiche dei Congressi dell’Associazione, agli incontri coi Commissari europei per la ricerca e la salute e i Ministri dell’ambiente, della salute, della ricerca e dell’agricoltura. Relativamente ad altri fattori “abilitanti l’innovazione in agricoltura”, lo studio di NOMISMA ha segnalato un “quadro che non migliora di molto”, infatti “introdurre innovazione in azienda significa infatti detenere competenze, limitata avversione al rischio, un orizzonte di operativita’ di medio-lungo periodo e risorse economiche in grado di realizzare investimenti.

Tutti questi fattori risultano limitati nel tessuto produttivo agricolo italiano; “solo il 6% dei conduttori agricoli italiani ha una formazione agraria completa contro una media UE dell’8%” – ha ricordato Stefano Baldi – “il 40% dei conduttori ha più di 65 anni di eta’ e quindi un ridotto orizzonte di attività, le dimensioni fisiche ed economiche medie delle aziende (12 ettari e 43.000 euro di valore della produzione) non permettono margini di investimento rilevanti”. NOMISMA ha elaborato un vero e proprio indice originale e monitorabile nel tempo che, sulla base dei dati di performance produttiva e ambientale delle imprese agricole, permette di misurare il grado di innovazione del settore primario italiano in confronto agli altri Paesi Membri. L’indice mette a sistema indicatori di produttività delle colture, degli allevamenti, dei fattori di produzione e indicatori di sostenibilità ambientale. Il risultato – espresso con un indice da 0 a 100 – restituisce un quadro contraddistinto dalla leadership indiscussa dei Paesi Bassi (88), seguiti da Belgio (62), Germania (62) e Danimarca (56). L’Italia si colloca in perfetta media UE con un punteggio di 49. Lo studio affronta nel dettaglio anche la situazione del Mais e delle Pesche nettarine in Italia. Il dibattito e’ stato concluso da Marco Perduca, coordinatore della piattaforma internazionale Science for Democracy con un appello al Governo “affinché chiarisca se e come intende adeguare le norme nazionali alla sentenza della Corte europea del luglio 2018, e individui quanto prima dei campi dove possano esser sperimentate le ricerche che oggi avvengono nei laboratori italiani”. Allo stesso l’Associazione si e’ appellata al Governo affinché i dati relativi all’investimento nella ricerca e sviluppo in materia di biotecnologie verdi possa esser più facilmente aggregabili anche al fine di poter consentire una migliore valutazione delle reali dimensioni del sistema e dei suoi finanziamenti.

“Se queste richieste non verranno ascoltate troveremo il modo per affermare il diritto alla scienza sapendo che occorrerà disobbedire una legge proibizionista – come ha più volte fatto Giorgio Fidenato”.

ILSOLE24ORE.COM – Italia ancora indietro nell’innovazione in agricoltura

In Europa, nell’innovazione agricola, la leadership è dei Paesi Bassi, seguiti da Belgio, Germania e Danimarca. Mentre l’Italia si colloca soltanto a metà classifica. E’ il quadro sull’innovazione nel settore agroalimentare italiano secondo l’Agrifood Innovation Index, che Nomisma ha presentato oggi a Roma in un incontro organizzato dall’Associazione Luca Coscioni e Science for Democracy.

I risultati dello studio sono riassunti in un indice, appunto, monitorabile nel tempo e che misura (da 0 a 100) il grado di innovazione del settore primario italiano sulla base dei dati di performance produttiva e ambientale delle imprese agricole.

L’indice, che mette a sistema indicatori di produttività delle colture e degli allevamenti e indicatori di sostenibilità ambientale, assegna il primo posto all’Olanda con 88 punti, seguono il Belgio e la Germania con 62, la Danimarca con 56 e, quindi, l’Italia con i suoi 49 punti.

AGRICOLTURA.IT – Innovazione in agricoltura, l’Italia diventi leader in Europa. Dall’Agrifood Innovation Index di Nomisma le priorità per ripartire

«All’Italia non basta essere nella media europea per tasso di innovazione agricola. La patria della Dieta Mediterranea, patrimonio mondiale Unesco, può diventare leader nel progresso agroalimentare in Europa, ma deve finanziare di più Ricerca & Sviluppo su tutta la filiera».

Così Deborah Piovan, portavoce di Cibo per la mente, il Manifesto per l’innovazione nel settore primario che riunisce 14 associazioni dell’agroalimentare italiano, ha commentato il risultato dell’Agrifood Innovation Index di Nomisma presentato a Roma, nella Sala Capitolare del Senato, dall’Associazione Luca Coscioni, che assegna al Paese un punteggio di 49 su 100 (pari alla media Ue-28) nella graduatoria che misura i driver di sviluppo implementati in agricoltura.

FRESHPLAZA.IT – Il gap dell’agricoltura italiana sta anche nel campo dell’innovazione: i dati Nomisma

Il corposo dossier di Nomisma (società di consulenza i cui azionisti comprendono istituzioni finanziarie e gruppi imprenditoriali italiani ed esteri) è stato presentato alla Sala capitolare del Senato in un convegno dal titolo “La nuova agricoltura sostenibile”, promosso dall’Alc, Associazione Luca Coscioni, con la partecipazione di Cibo per la mente, una piattaforma della filiera agroalimentare italiana rivolta ai decisori europei per sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni sulla necessità di investimenti in innovazione e ricerca nel campo dell’agricoltura e dell’industria alimentare.

AGENDARADIOCOR.IT – Agroalimentare: gli avvenimenti di martedi’ 19 marzo

METEOWEB.EU – Agricoltura sostenibile: “Italia lontana dall’efficienza”

Si è concluso con un appello al Governo perché la “ricerca scientifica italiana sulle biotecnologie verdi possa esser sperimentata in campo aperto” l’incontro organizzato dall’Associazione Luca Coscioni e Science for Democracy al Senato oggi (19 marzo).

ITALIAFRUITNEWS.IT – Biotecnologie verdi, appello al governo per la trasparenza

GIORNALELORA.IT – Italia lontana dall’efficienza, Ass. Coscioni lancia un appello al Governo

INDIES.IT – Agricoltura sostenibile: l’Italia è in ritardo

LAVALLEDEITEMPLI.IT – Italia lontana dall’efficienza, Ass. Coscioni lancia un appello al Governo

PRIMAPAGINANEWS.IT – Agricoltura Sostenibile, l’Italia non è sufficiente: 49 punti su 100 nell’innovazione del settore primario

POLITICAMENTECORRETTO.COM – Agricoltura sostenibile Italia lontana dall’efficienza, Ass. Coscioni lancia un appello al Governo

ZAZOOM.IT – Agricoltura sostenibile | “Italia lontana dall’efficienza”

Rassegna del 21 marzo 2019

ITALIAATAVOLA.NET – Innovazione, l’Italia rincorre i Paesi Ue «Necessario investire sulle biotecnologie»

L’Italia è uno dei Paesi europei con la minore capacità di creare le condizioni per facilitare la creazione d’innovazione tra le imprese. A rivelarlo è uno studio di Nomisma, di cui si è parlato in un incontro in Senato. Il dibattito è stato organizzato dall’Associazione Luca Coscioni e Science for Democracy con il sostegno di EuropaBio.

Secondo una prima ricerca prodotta da Nomisma, emerge che il posizionamento europeo dell’Italia per quel che riguarda la capacità di creare le condizioni per facilitare la creazione e diffusione di innovazione tra le imprese risulti essere spesso molto arretrato. Lo studio dei fattori abilitanti l’innovazione – risorse umane, sistema della ricerca, finanza e supporto, infrastrutture fisiche e digitali – evidenzia infatti come l’Italia sia il fanalino di coda nell’Unione europea per la percentuale di popolazione con un livello di istruzione terziario (25%) – alle spalle della Romania – e rispetto a un valore medio per l’Unione di poco inferiore al 40%.

AGRINOTIZIE.IT – Innovazione in agricoltura, si può fare di più

Innovazione e agricoltura, un legame sempre più indissolubile su cui però l’Italia fatica a mantenere il passo, pur restando comunque nella media europea. Questo quello che emerge dallo studio di Nomisma sul settore agroalimentare italiano, l’Agrifood innovation index, presentato a Roma nel corso di un incontro dedicato all’agricoltura sostenibile, e organizzato dall’Associazione Luca Coscioni e Science for democracy, con il sostegno di EuropaBio.

La leadership in innovazione spetta infatti ai Paesi Bassi che con un punteggio di 88 sono in testa alla classifica; seguono Belgio (62), Germania (62) e Danimarca (56). L’Italia si ferma a 49, in piena media Ue. L’indice – di cui si tiene conto nel report e che viaggia su una scala di valori che vanno da 0 a 100 – incrocia i dati di produttività delle colture, degli allevamenti, e alcuni indicatori di sostenibilità ambientale delle imprese agricole.

INNOVAMI.NEWS – Agricoltura sostenibile: l’Italia è ancora troppo indietro

Si è concluso con un appello al Governo perché la “ricerca scientifica italiana sulle biotecnologie verdi possa esser sperimentata in campo aperto” l’incontro organizzato dall’Associazione Luca Coscioni e Science for Democracy al Senato. “Le nuove biotecnologie verdi pongono problemi che interessano leggi e politiche nazionali ed europee” ha detto Filomena Gallo, Segretaria dell’Associazione Luca Coscioni in apertura del convegno “fino ad arrivare agli obblighi internazionali.

In Italia rappresentano un chiaro esempio di violazione del diritto della scienza, perché proprio come sugli Ogm anche sulle piante geneticamente editate non è possibile far ricerca in campo aperto.

Allo stesso tempo sono anche un esempio di violazione del diritto alla scienza perché, mancando la sperimentazione, non è possibile immettere sul mercato prodotti sicuri facendo godere alle persone il diritto a poter beneficiare delle più recenti ricerche”. Gallo ha poi ricordato le lotte per un’agricoltura del futuro di Silvano Dalla Libera, iscritto da anni all’Associazione e scomparso all’inizio dell’anno.

Molte le criticità emerse dalle tre ore di dibattito, organizzato con il sostegno di EuropaBio, moderate dalla giornalista Anna Meldolesi a cui hanno partecipato Stefano Baldi, curatore dello studio di Nomisma che ha inaugurato l’incontro, il Professor Dario Frisio dell’Università Statale di Milano, Roberto Defez del CNR di Napoli, Vittoria Brambilla, biotecnologa milanese e Debora Piovan, imprenditrice e portavoce del gruppo “Cibo per la Mente”.

TERRAEVITA.IT – Innovazione e agricoltura sostenibile, Italia ancora in ritardo

Presentato a Roma, in occasione di un convegno organizzato dall’Associazione Coscioni sulla nuova agricoltura sostenibile, un indice elaborato da Nomisma che misura l’innovazione del settore primario: Italia ancora troppo indietro, dopo Paesi Bassi, Belgio, Germania e Danimarca.

ILFAROINRETE.IT – Agricoltura sostenibile: l’Italia è ancora troppo indietro

Si è concluso con un appello al Governo perché la “ricerca scientifica italiana sulle biotecnologie verdi possa esser sperimentata in campo aperto” l’incontro organizzato dall’Associazione Luca Coscioni e Science for Democracy al Senato.

“Le nuove biotecnologie verdi pongono problemi che interessano leggi e politiche nazionali ed europee” ha detto Filomena Gallo, Segretaria dell’Associazione Luca Coscioni in apertura del convegno “fino ad arrivare agli obblighi internazionali. In Italia rappresentano un chiaro esempio di violazione del diritto della scienza, perché proprio come sugli Ogm anche sulle piante geneticamente editate non è possibile far ricerca in campo aperto. Allo stesso tempo sono anche un esempio di violazione del diritto alla scienza perché, mancando la sperimentazione, non è possibile immettere sul mercato prodotti sicuri facendo godere alle persone il diritto a poter beneficiare delle più recenti ricerche”.

Gallo ha poi ricordato le lotte per un’agricoltura del futuro di Silvano Dalla Libera, iscritto da anni all’Associazione e scomparso all’inizio dell’anno.

STRADEONLINE.IT – Un’agricoltura sostenibile può essere solo innovativa

Si è parlato di diritto alla scienza, il diritto di beneficiare del progresso scientifico e tecnologico, in occasione della presentazione dello studio Nomisma sull’innovazione in agricoltura, tenutasi a Roma il 19 marzo scorso presso la Sala Capitolare del Senato. Organizzato dall’Associazione Luca Coscioni in collaborazione con Science for Democracy, con il sostegno incondizionato di EuropaBio, l’incontro si intitolava “La nuova agricoltura sostenibile. L’innovazione come driver di sviluppo del settore agricolo secondo una prospettiva di sostenibilità socio-economica ed ambientale.”