Soddisfazione della delegazione italiana all’ONU, il 25 agosto 2006, dopo l’approvazione della Convenzione ora votata anche dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite (foto di Giuliano Giovinazzo)
Soddisfazione della delegazione italiana all’ONU, il 25 agosto 2006, dopo l’approvazione della Convenzione ora votata anche dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite (foto di Giuliano Giovinazzo)È ufficiale: oggi, 13 dicembre 2006, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha adottato in via definitiva il testo della Convenzione sui Diritti delle Persone con Disabilità – documento approvato il 25 agosto scorso – primo, importante trattato sui diritti umani del ventunesimo secolo.
Si tratta certamente di un altro traguardo “storico” – raggiunto in tempi molto rapidi – su cui sono riuscite a convergere le diverse posizioni e richieste da un lato dei governi, dall’altro delle maggiori associazioni e federazioni di persone con disabilità del mondo.
Da segnalare che nemmeno questa volta si è trattato di una formalità burocratica, poiché alcune delegazioni degli Stati hanno voluto esplicitare la propria dichiarazione di voto, esprimendo talora anche delle critiche, in particolare su alcuni tra i punti più innovativi del testo: ad esempio negare che la capacità legale significhi capacità d’agire o insistere sul fatto che il diritto alla salute nella procreazione non significhi automaticamente diritto all’aborto.
Al di là comunque degli ulteriori dibattiti di oggi, il dato certo e fondamentale è che il voto alla Convenzione è stato favorevole.
L’International Disability Caucus (IDC) – definito nei mesi scorsi dal nostro sito come «la forma organizzativa che 70 associazioni internazionali, regionali, nazionali e locali si sono date per discutere in forma democratica le strategie da tenere durante i lavori per la stesura della Convenzione» – ha voluto subito congratularsi «con tutti i governi e le organizzazioni della società civile coinvolte nei negoziati per la Convenzione, adottata dopo cinque anni di lavoro».
Il contributo dell’IDC è stato importante nella stessa giornata di oggi, con due interventi particolarmente incisivi che hanno ancora una volta positivamente coinvolto nella partecipazione i rappresentanti della società civile.
«Il movimento italiano delle persone con disabilità e dei loro familiari – ha dichiarato dal canto suo Pietro V. Barbieri, presidente della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) -saluta con estrema soddisfazione il fatto che il processo si sia concluso rispettando i tempi previsti. Finalmente le persone con disabilità del mondo possono sentirsi non solo degli emarginati».
La prossima tappa – anch’essa quanto mai attesa – è a questo punto quella della ratifica e implementazione da parte dei 192 Stati membri dell’ONU e quella dell’entrata in vigore della Convenzione la quale, vale la pena ricordarlo, scatterà dopo che almeno 20 Paesi avranno fatto proprio l’importante documento.
(S.B.)