È stato depositato in Cassazione il referendum per l’Eutanasia legale

Deposito referendum Eutanasia Legale

La raccolta delle 500 mila firme per convocare il Referendum si svolgerà dal 30 giugno al 30 settembre 2021.

Insieme ai leader dell’Associazione Luca Coscioni hanno partecipato al deposito del Referendum per l’Eutanasia Legale i rappresentanti del Comitato promotore e i famigliari di militanti vittime delle proibizioni.

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Il Referendum per l’Eutanasia Legale è stato ufficialmente depositato questa mattina in Corte di Cassazione, alla presenza dei leader dell’Associazione Luca Coscioni, tra cui Marco Cappato, Filomena Gallo, Mina Welby, Marco Perduca e Rocco Berardo, insieme a rappresentanti del Comitato Promotore e ai famigliari di chi ha vissuto da vicino il dramma delle proibizioni sulle scelte di fine vita, come Valeria Imbrogno, compagna di Fabiano Antoniani, i genitori e la sorella di Luca Coscioni – Anna, Rodolfo e Monica.

Si tratta di un referendum parzialmente abrogativo dell’articolo 579 del Codice penale, sul cosiddetto omicidio del consenziente, fattispecie che nel nostro ordinamento assume un ruolo centrale nell’ambito delle scelte di fine vita, dal momento che non esiste una disciplina penale che proibisca in maniera espressa l’eutanasia. In assenza della menzione stessa del termine “eutanasia” nelle leggi italiane, la realizzazione di ciò che comunemente si intende per eutanasia attiva (sul modello olandese o belga) è impedito  dal nostro ordinamento.

L’eutanasia attiva è, infatti, vietata sia nella versione diretta, in cui è il medico a somministrare il farmaco eutanasico alla persona che ne faccia richiesta (articolo 579 del Codice penale – Omicidio del consenziente), sia nella versione indiretta, in cui il soggetto agente prepara il farmaco eutanasico che viene assunto in modo autonomo dalla persona (articolo 580 del Codice penale – Istigazione e aiuto al suicidio), fatte salve le scriminanti introdotte dalla Consulta con la Sentenza Cappato.

Con il referendum parzialmente abrogativo dell’articolo 579 del Codice penale (Omicidio del consenziente), dunque, si andrebbe a depenalizzare l’eutanasia, attualmente vietata dalla fattispecie di omicidio del consenziente.

QUI il testo del quesito referendario

“È arrivato il momento di far decidere ai cittadini su un tema che i politici si sono rifiutati di affrontare. Sono passati quasi otto anni da quando abbiamo depositato la proposta di legge per l’eutanasia legale, ma il Parlamento non l’ha discussa nemmeno per un minuto, nonostante le ripetute sollecitazioni della Corte costituzionale. Se non si interviene ora con il referendum, il problema sarà spazzato sotto il tappeto ancora per molti anni, e noi non lo vogliamo permettere, per rispetto alle troppe persone costrette a subire condizioni di sofferenza insopportabile imposta dallo Stato italiano”, ha dichiarato Marco Cappato, Tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni.


↓ Deposito del quesito per il Referendum Eutanasia Legale: le parole di Marco Cappato ↓


Il Referendum per l’Eutanasia Legale è promosso dall’Associazione Luca Coscioni e hanno già comunicato la propria adesione, diventando parte del Comitato Promotore Radicali Italiani, Partito Socialista Italiano, Eumans, Volt, +Europa, Possibile. Hanno confermato la loro adesione anche medici, come i dottori Filippo Maria Ubaldi e Luigi Montevecchi, giuristi come Giacinto Bisogni, presidente di Sezione della Cassazione, oltre a parlamentari e amministratori locali.

QUI l’elenco completo dei promotori

Chiunque voglia attivarsi come volontario (organizzando un tavolo nel proprio Comune, partecipando a un tavolo organizzato da altri o, semplicemente, invitando i propri contatti a firmare il quesito) o come autenticatore delle firme (come avvocato, cancelliere, notaio, parlamentare, sindaco, assessore, consigliere comunale, consigliere regionale o dipendente comunale) può esprimere la propria disponibilità scrivendo a coordinamento@eutanasialegale.it o collegandosi sul sito del Referendum.

Sul tema del fine vita, l’Associazione Luca Coscioni ha di recente lanciato anche un’altra iniziativa: il Numero Bianco,  (06 9931 3409), la prima infoline per far luce sui diritti nel fine vita. Un unico numero, nazionale e gratuito, gestito da personale formato, volontari e professionisti, con l’obiettivo specifico di fornire informazioni chiare e utili sui diritti nei momenti della malattia, con particolare attenzione al fine vita.

Il progetto è nato in collaborazione con Valeria Imbrogno, psicologa e compagna di Dj Fabo, che nel 2017 ebbe non poche difficoltà a trovare una via d’uscita alla sofferenza di Fabiano. Ora è proprio lei a coordinare il team di oltre 20 volontari formati adeguatamente e affiancati da professionisti ed esperti, per rispondere da remoto alle richieste di informazioni, insieme a Matteo Mainardi dell’Associazione Luca Coscioni.