Oggi, anche in assenza di una legge nazionale, chi vive in condizioni di sofferenza fisica o psicologica insopportabile ha già diritto a ottenere aiuto medico alla morte volontaria, il cosiddetto “suicidio assistito”: per garantire tempi certi per la procedura di verifica e attuazione previsti dalla Corte costituzionale può bastare una legge regionale. Questo il punto sulle discussioni nelle varie Regioni.
LOMBARDIA
Il 18 gennaio 2024 sono state depositate 8.000 sottoscrizioni della proposta di legge di iniziativa popolare sulle 5.000 necessarie. Il 7 febbraio all’unanimità l’Ufficio di Presidenza ha dichiarato ammissibile la proposta. La discussione in Commissione Affari istituzionali
e Sanità è avvenuta il 30 ottobre 2024 e si è conclusa con un parere negativo in merito al progetto di legge di iniziativa popolare
sul fine vita. I consiglieri hanno anche respinto gli emendamenti presentati dai gruppi di minoranza. La proposta verrà ora trasmessa al Consiglio regionale per essere discusso entro il 21 novembre.
TOSCANA
Il giorno 14 marzo 2024 sono state depositate oltre 10mila firma di cittadini e cittadine toscane che hanno sottoscritto la proposta di legge. La Regione si è già espressa sull’ammissibilità della proposta. Il 30 luglio 2024 sono iniziate le audizioni degli esperti in Commissione Salute e ancora non sono giunte al termine.
SARDEGNA
Con il rinnovo del Consiglio Regionale a marzo 2024, in Sardegna non risulta ancora depositata la proposta di legge “Liberi Subito”. Segnaliamo che nella precedente consiliatura, 19 consiglieri (ora facenti parte della maggioranza) hanno depositato la proposta di legge. Dopo le promesse fatte in campagna elettorale, ancora non risulta depositata la proposta di legge dall’attuale maggioranza.
CAMPANIA
Nel marzo 2024 due consiglieri regionali (Luigi Abbate e Maria Muscarà) hanno depositato la proposta di legge. L’11 aprile la Commissione Sanità e Sicurezza Sociale del Consiglio regionale ha incardinato l’esame della proposta ed ha deciso di costituire un tavolo per procedere ad un approfondimento tecnico giuridico della materia, tavolo tecnico di cui non si hanno più notizie.
LIGURIA
Nel febbraio 2024 un gruppo trasversale di consiglieri regionali ha depositato la proposta di legge ottenendo una dichiarazione di voto favorevole da parte del Presidente della Regione Toti e della maggioranza che lo sosteneva. Il 19 febbraio è stato avviato l’iter della discussione in Consiglio Regionale, ma a seguito delle dimissioni del Presidente e la convocazione delle nuove elezioni, l’iter si è arrestato.
BASILICATA
Dopo il deposito nella passata consiliatura lucana della proposta di legge tramite l’iniziativa di 9 Comuni, tra cui quello di Matera, il Consiglio Regionale ha deciso di non decidere. Con le elezioni del 2024 e il rinnovo del Consiglio regionale, la proposta dovrà essere ripresentata.
CALABRIA
In Calabria la proposta di legge, seppur diversa da quella dell’Associazione Luca Coscioni e limitata ai soli “pazienti terminali”, è stata depositata dal PD.
Il 9 febbraio 2024 è stata incardinata la discussione, ma ad oggi non sono stati fatti nuovi passi avanti.
PUGLIA
La prima Regione a mettere parzialmente ordine alle procedure di fine vita così come individuate dalla sentenza 242/2019 è stata la Puglia a gennaio 2023 attraverso una delibera di Giunta che rappresenta sicuramente un primo passo in avanti, ma presenta problematiche. La prima di metodo: si tratta di una Delibera di Giunta e non di una legge. Al primo cambio di Giunta si potrà quindi facilmente ritirare o modificare, senza i passaggi in Consiglio regionale, e quindi senza dibattito davanti l’opinione pubblica che richiederebbe invece la modifica di una legge regionale. La seconda problematica riguarda il merito della delibera: risulta assente la previsione del termine massimo di 20 giorni per il completamento della procedura di verifica delle condizioni della persona malata e l’emissione del relativo parere; mancano le indicazioni precise alle Asl affinché all’interno della propria azienda istituiscano una commissione medica multidisciplinare per la verifica delle condizioni della persona che avanza questo tipo di richieste.
Mancano quindi le due previsioni principali contenute nella pdl “Liberi Subito”.
Il 6 maggio 2024 il Consiglio Metropolitano di Bari ha approvato una delibera per trasmettere alla Regione la proposta di legge “Liberi Subito” chiedendone la discussione. Siamo ancora in attesa di aggiornamenti.
VALLE D'AOSTA
Ad inizio di febbraio 2024 due consigliere di opposizione, Erika Guichardaz e Chiara Minelli, hanno depositato il testo della proposta di legge. Nonostante un duplice invito alla sottoscrizione del testo a tutti i consiglieri di maggioranza e opposizione, ad oggi non sono stati trovati ulteriori consiglieri disponibili a sottoscrivere il testo. Il giorno 3 luglio 2024 è iniziato il ciclo di audizioni degli esperti, primo passo dell’iter legislativo per arrivare alla discussione della proposta.
FRIULI VENEZIA GIULIA
Ad agosto 2023 con oltre 8.000 firme sulle 5.000 necessarie, in Friuli Venezia Giulia è stata depositata la proposta di legge. Il 10 aprile 2024 questa è stata discussa e respinta dalla terza commissione regionale con motivazioni non attinenti al contenuto della proposta di legge. Il 20 giugno 2024 la proposta è arrivata in Consiglio regionale che ha scelto di votare una pregiudiziale, poi passata, che ha impedito la discussione della proposta di legge. La Regione FVG è già stata condannata per i ritardi della procedura di suicidio assistito a cui è stata sottoposta “Anna” che, grazie all’aiuto dell’Associazione Luca Coscioni, è stata la prima persona ad ottenere aiuto medico alla propria morte volontaria con assistenza completa da parte della Regione. La stessa Regione ha successivamente impedito a Martina Oppelli l’accesso alla procedura di morte volontaria medicalmente assistita. Martina Oppelli è intervenuta in Corte costituzionale nel procedimento relativo all’illegittimità costituzionale del requisito della presenza di “trattamenti di sostegno vitale”, segnalando la sua situazione ai giudici.
ABRUZZO
In Abruzzo la nostra proposta di legge è stata la prima legge di iniziativa popolare depositata nella storia della Regione. Il deposito è avvenuto il 19 giugno 2023. In Abruzzo per il deposito di una pdl popolare sono richieste lo stesso numero di firme della Lombardia, nonostante la sola popolazione di Milano sia maggiore di quella dell’intero Abruzzo. Nonostante il numero spropositato di firme richieste siamo riusciti comunque a depositare 3000 firme in più di quelle richieste (8.000 in totale). Di fronte a questa enorme partecipazione civile la Regione non ha incardinato il testo nella precedente consiliatura. Le audizioni degli esperti sono invece iniziate a giugno 2024.
PIEMONTE
In Piemonte la proposta è stata depositata per via popolare con 11mila firme sulle 8mila necessarie. Dopo un paio di mesi di audizioni degli esperti, il testo è arrivato in Aula il giorno 22 marzo 2024. In quella giornata il Consiglio Regionale -con 35 votanti: 22 favorevoli, 12 contrari e 1 astenuto- ha votato favorevolmente la “questione pregiudiziale di costituzionalità” posta dalla maggioranza, un tecnicismo – seppur consentito dal regolamento – utilizzato in modo strumentale per non permettere di discutere nel merito la proposta, nonostante questa fosse già stata ritenuta ammissibile dalla Commissione di garanzia del Consiglio regionale con decisione ratificata dall’Assemblea a novembre 2023. La maggioranza che sostiene il Presidente Cirio ha così vanificato le firme dei cittadini piemontesi.
UMBRIA
In Umbria la proposta di legge, seppur diversa e limitativa confronto a quella proposta dall’Associazione Luca Coscioni, è stata depositata dal PD.
EMILIA ROMAGNA
In Emilia Romagna la proposta popolare è stata depositata a luglio 2023 con 7.300 firme sulle 5mila necessarie. Il 13 febbraio 2024 dopo una rapida discussione in Aula il testo è stato inviato in Commissione Sanità dove al momento non risultano esserci date certe per l’avvio della discussione. Nel frattempo il tempo passa e in Emilia Romagna tra poco più di un anno si tornerà a votare. La Giunta Bonaccini, temendo di aprire un confronto interno al PD sul tema prima delle elezioni europee, per evitare il voto sulla legge ha emesso delle linee di indirizzo per le ASL che comunque risultano problematiche continuando a non garantire tempi certi per chi intende fare richiesta di morte volontaria medicalmente assistita e che potrebbero essere facilmente modificate in caso di vittoria alle prossime elezioni di una maggioranza diversa dall’attuale. A seguito di un ricorso promosso da Forza Italia, il TAR si dovrà esprimere sulla delibera di Giunta. L’Associazione Luca Coscioni continua a richiedere la discussione della proposta di legge popolare.
LAZIO
Nel Lazio i consiglieri Marotta e Tidei, rispettivamente AVS e IV, sono i primi firmatari della nostra proposta che ha raccolto le sottoscrizioni di un gruppo trasversale di consiglieri sia della maggioranza che dell’opposizione. Ancora, nonostante il “caso” di Sibilla Barbieri, non è previsto un avvio della discussione in Aula.
VENETO
Il Veneto è stata la prima Regione a discutere la legge depositata con 9.000 firme sulle 7.000 necessarie. La discussione è avvenuta il 16 gennaio 2024. Con 25 voti favorevoli, 22 contrari e 3 astenuti, il Veneto non ha approvato la legge. Per l’approvazione era necessaria la maggioranza assoluta: su 50 presenti, servivano 26 sì.
MARCHE
Nelle Marche la pdl, seppur con piccole differenze, è stata depositata da un consigliere regionale del PD, Maurizio Mangialardi, già Sindaco di Senigallia, la città di Federico Carboni, la prima persona che in Italia ha avuto accesso legale al suicidio medicalmente assistito nonostante il freno tirato da parte della Regione che non lo ha aiutato nemmeno a trovare un medico e una pompa infusionale necessari per poter procedere. L’Associazione Luca Coscioni ha dovuto avviare una raccolta fondi per aiutare acquistare il macchinario e l’assistenza è dovuta avvenire attraverso il dott. Mario Riccio. Insieme a Mangialardi (PD), il secondo relatore della legge è Giorgio Cancellieri (Lega) e medico di Fabio Ridolfi, il ragazzo di Fermignano che, di fronte ai ritardi del SSN nelle procedure di SA, ha preferito morire come non avrebbe voluto: attraverso l’interruzione di tutte le sue terapie e la sedazione palliativa profonda.
Anche qui la discussione è stata incardinata, si è tenuta una seduta di discussione in Commissione Sanità e poi il dibattito è caduto nel vuoto.
SICILIA
La proposta di legge non è ancora stata depositata.
MOLISE
La proposta di legge non è ancora stata depositata.
TRENTINO ALTO ADIGE
La proposta di legge non è ancora stata depositata.
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Membro di Giunta ALC. Dal 2013 coordina la campagna Eutanasia Legale e le proposte regionali Liberi Subito. Ha organizzato la raccolta firme per la proposta che ha portato alla legge 219/2017. Nel 2020 con una disobbedienza civile si è autodenunciato per coltivazione di cannabis per uso personale. Autore di “Testamento biologico e consenso informato“ e “Io Coltivo – Diario di una disobbedienza”.