Nella giornata successiva al convegno organizzato dalla CEI contro la legalizzazione dell’eutanasia, l’Associazione Luca Coscioni interviene in conferenza stampa: “Il Presidente dei vescovi italiani detta legge, fa politica e quindi possiamo politicamente rispondere e trattare politicamente la sua azione“.
E’ Marco Cappato, che rischia fino a 15 anni di carcere per aver aiutato Dj Fabo a raggiungere la Svizzera, a rispondere direttamente al Cardinal Gualtiero Bassetti: “Chiedere un rinvio della decisione alla Corte è una cosa mirata, e le motivazioni accampate sono tecnicamente false: di non discutere la legge si è deciso a giugno, precedentemente alla crisi di governo“, e continua, “Bassetti ha fatto politica con la richiesta e ha dettato addirittura il modo in cui la legge dovrebbe essere fatta, con la distinzione fra parenti e non parenti per depenalizzare il reato, che richiama il delitto d’onore, con una sorta di attenuante dovuta al grado di parentela. Bassetti detta legge anche su quella che potrebbe essere definita una sostanziale abolizione della legge sul testamento biologico, perché negare ai malati di poter rinunciare a idratazione e nutrizione artificiale corrisponde a imporre un trattamento contro la volontà della persona malata“.
Anche Mina Welby, da cattolica praticante, risponde ai vescovi italiani: “Le parole della CEI mi hanno lasciata fortemente sconcertata. La Chiesa e il Papa parlano di misericordia, ma non sono nient’altro che parole. I malati gravissimi ne hanno piene le tasche di dolcezze e parole inutili: vogliono una legge. Non mi piace l’idea delle morti in Svizzera“, continua Mina Welby, “sono testimone della morte lì. Morire tra i propri affetti, amici e famiglia, è un’altra cosa“.
Terminata la conferenza stampa, il primo ad esprimersi è Graziano Delrio, capogruppo PD alla Camera. Dopo non aver preso alcuna posizione per favorire la discussione della legge nei 10 mesi in cui l’Associazione Luca Coscioni -facendosi portatrice della decisione della Corte costituzionale- gliel’ha chiesto, si schiera con i vescovi e dice: “Sono totalmente impegnato, personalmente e come capogruppo del PD, perché il Parlamento sia centrale e legiferi, senza lasciare alla Corte le decisioni sull’aiuto al suicidio“.
Filomena Gallo, segretario dell’Associazione Luca Coscioni, denuncia come “in 12 giorni, siamo realistici, non è possibile emanare una legge: mancherebbe il dibattito che ci deve essere nei due rami del Parlamento e tra l’altro in questi giorni non c’è nemmeno attività parlamentare. E’ un’utopia pensare che si possa arrivare a una legge in 12 giorni“.
Totalmente assenti i capi di partito. A testimoniarlo è ancora una volta Marco Cappato: “Abbiamo chiesto un incontro a Di Maio e Zingaretti prima dell’estate, per discutere la calendarizzazione della proposta di legge sull’eutanasia, ci è stato negato. I capi dei partiti hanno mostrato di avere paura dei loro parlamentari“.
Membro di Giunta ALC. Dal 2013 coordina la campagna Eutanasia Legale e le proposte regionali Liberi Subito. Ha organizzato la raccolta firme per la proposta che ha portato alla legge 219/2017. Nel 2020 con una disobbedienza civile si è autodenunciato per coltivazione di cannabis per uso personale. Autore di “Testamento biologico e consenso informato“ e “Io Coltivo – Diario di una disobbedienza”.