Presentata oggi al Consiglio regionale della Sardegna la proposta di legge “Liberi Subito”

La proposta è stata sottoscritta da tutti i gruppi regionali di maggioranza

Nel 2025, la Sardegna potrebbe essere la prima regione in Italia ad approvare una legge che disciplini l’accesso al suicidio assistito

La proposta di legge regionale “Liberi Subito”, promossa dall’Associazione Luca Coscioni e sottoscritta oggi da consiglieri di tutti i gruppi di maggioranza della Sardegna, è stata presentata ufficialmente al Consiglio Regionale nel corso di una conferenza stampa. Tra i partecipanti, Marco Cappato e rappresentanti istituzionali di spicco: Piero Comandini (Presidente del Consiglio Regionale), i presidenti dei gruppi di maggioranza Roberto Deriu (PD), Alessandro Solinas (M5S), Luca Pizzuto (Sinistra Futura), Francesco Agus (Progressisti), Sebastian Cocco (Uniti per Todde), Sandro Porcu (Orizzonte Comune), oltre alle presidenti delle commissioni competenti Carla Fundoni (Sanità) e Camilla Soru (Seconda Commissione) e la consigliera comunale di Cagliari Francesca Mulas (Alleanza Verdi e Sinistra).

Marco Cappato, Tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni, ha dichiarato:

“Già oggi una persona può chiedere di essere aiutata a morire se è un paziente affetto da patologia irreversibile che provoca sofferenze insopportabili e tenuto in vita da trattamenti di sostegno vitale. Quello che manca sono regole e tempi certi per il servizio sanitario dare risposta a queste domande. Oggi è un giorno importante perché in Sardegna i consiglieri regionali di tutti i gruppi di maggioranza hanno sottoscritto la proposta di legge ‘Liberi Subito’. È stato preso un impegno significativo: all’inizio del prossimo anno, la Sardegna potrebbe diventare la prima regione ad approvare questa legge.”

 

La proposta mira a garantire procedure chiare e tempi definiti per rispondere alle richieste di chi vuole accedere alla morte volontaria medicalmente assistita, rispettando le condizioni stabilite dalla sentenza della Corte costituzionale n. 242/2019. Questo progetto rappresenta un passo concreto per colmare le lacune legislative e organizzative che ancora ostacolano il pieno esercizio di un diritto già riconosciuto.

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