«Dottor Vannoni, faccia conoscere al mondo la sua cura»

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Dopo l’approvazione della Camera del decreto sulle staminali Filomena Gallo, segretario dell’Associazione Luca Coscioni, scrive una lettera aperta a Davide Vannoni. Ecco il testo.

«Gentile dott. Vannoni, ora non ci sono più ostacoli. il Parlamento (cioè la cittadinanza) le sta dando una possibilità unica per far conoscere al mondo intero la sua “cura”.

Tiri fuori la verità e zittisca tutti i suoi detrattori, sempre più numerosi.

Mostri al mondo, alla scienza e alla medicina in cui abbiamo creduto per almeno 100 anni, che lei, letterato, ha trovato la cura per tutte le malattie rare del pianeta. Lo faccia, Vannoni. Non perda questa opportunità che il Paese le sta dando. Stia tranquillo che a fronte dei successi terapeutici,  tutti i governi del mondo investiranno capitali enormi per portare la terapia a tutti. Con la felicità di noi tutti.

Dimostri lo sbaglio enorme che hanno fatto gli uffici brevettuali a respingere le sue domande di brevetto.

Colga questa opportunità, agisca secondo le regole.

In un documento di 7 punti lei ha spiegato a tutti che la sua metodica non può essere riprodotta nei laboratori certificati e seguendo le regole che tutta la comunità scientifica dei Paesi occidentali segue. Purtroppo per lei è stato immediatamente e pubblicamente smentito da un professionista che coltiva cellule da decenni e lo fa secondo regole. E’ stato smentito punto per punto. E nonostante questo, il Parlamento dice che consentirà a lei e a lei soltanto di agire in deroga ad alcune delle normative vigenti. E, per facilitarla Vannoni, le metterà a disposizione ben 3 milioni di euro per fare in modo che lei possa dimostrare la sua “cura”. E lo farà privando di tali fondi altri ricercatori che magari ne trarrebbero enorme beneficio per le loro ricerche o per un Servizio Sanitario Nazionale già sofferente.

La mostri, Vannoni, questa miracolosa “procedura di differenziazione completa” che rende una cellula mesenchimale (cioè una cellula che fa lo scheletro) una cellula nervosa in sole 3 ore.

Tiri fuori la verità. L’unico modo che ha per farlo è capire quello che il Parlamento (quindi il Paese) sta facendo per lei e che lei si ostina a rifiutare. Permetterà che qualche dubbio sulla consistenza, sulla sicurezza e sull’efficacia della sua metodica possa anche sorgere, no?

Sia umile quindi e, soprattutto, abbia rispetto per le persone che soffrono. E non ne offenda la dignità con manifestazioni mediatiche che hanno profondamente ferito le stesse associazioni dei pazienti e quei malati che sperano in una cura. E’ il momento della verità. Per il rispetto che tutti i pazienti del mondo e i cittadini del Paese meritano.

Noi lo faremmo, Vannoni.

A meno che non fossimo dei ciarlatani che vendono la loro mercanzia sul sagrato di qualche tempio».