Damilano, psichiatra scrittore in lotta con la Sla: la sua storia diventa un film

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“Uno dei problemi più cazzuti è che ti prude e non ti puoi grattare. Hai una mosca sul naso e non puoi mandarla via”. Così, nel 2010, lo psichiatra cuneese Alberto Damilano raccontava ai registi Rodolfo Colombara ed Emanuela Peyretti cosa volesse dire convivere con la sclerosi laterale amiotrofica, che lo aveva colpito nell’ottobre dell’anno precedente. Quelle parole le aveva pronunciate con voce stentorea, poco prima che la malattia gli lasciasse un sintetizzatore vocale collegato a un puntatore ottico come unico mezzo per esprimersi. Lo stesso con cui il medico comunicava con i giornalisti e il ministero della Salute durante il suo sciopero della fame, per ottenere il rifinanziamento del fondo nazionale per le non autosufficienze. E con il quale, pochi mesi dopo, iniziò a scrivere il suo primo romanzo, “Questa notte è la mia” (Longanesi, 2014), disseminandovi numerose tracce della sua vicenda personale. Su quella vicenda Colombara e Peyretti stanno finendo di girare un documentario, “Resistenza creativa”, che dovrebbe vedere la luce entro la fine dell’anno. E che il 6 ottobre 2014 è stato presentato in anteprima assoluta nella sala polifunzionale del Centro studi “Sereno Regis”. Un’opera che mescola fiction e realtà, intrecciando alla storia di Damilano quella del suo protagonista letterario, Andrea, un giornalista stanco e demotivato che a 40 anni si trova a fare i conti con una diagnosi di Sla. Per realizzarlo, i due registi hanno passato gli ultimi 3 anni a fianco del medico: ne hanno documentato il progressivo indebolimento dei muscoli e la successiva paralisi, ma anche le battaglie politiche e civili, la vita familiare e l’inizio dell’attività di romanziere.[Tratto dal sito Redattore Sociale Vai all’articolo (in abbonamento)].