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<b>11 Luglio 2003</b> – Squilla il mio cellulare nella bollente piazza Navona. "Dove sei Chiara, non si sente niente..". "Sono a una manifestazione". "Per la legge Gasparri, per la separazione delle carriere dei giudici?". "No, no, per la fecondazione assistita".
Silenzio perplesso dell'amico, saldamente di sinistra. "Come, e' una ragione sufficiente per andare in piazza?". In mezzo a quella confusione non è facile fargli capire perche' l'orribile testo sulla fecondazione assistita, licenziato dal senato e che se non succede qualcosa di nuovo diventara' legge in autunno, e' uno dei peggiori imbrogli che sia mai stato preparato contro le donne.

Certo bisogna superare il fastidio che in genere provoca (soprattutto agli uomini..) parlare di embrioni e di inseminazione artificiale e di sterilita', anche di sterilita' maschile..Certo era molto piu' semplice, come abbiamo fatto nella nostra generazione, andare in piazza per reclamare il sacrosanto diritto all'aborto, un diritto semplice, come è semplice l'idea di autodeterminazione..

Ma la rabbia che vedo sulla faccia di Federica, la portavoce di Mammeonline, non è meno forte di quella che provavamo noi . Anche Federica sta gridando ai senatori chiusi nel loro palazzo "La pagherete, la pagherete, la pagherete". Urla contro il legislatore la responsabile del gruppo ormai storico Madre Provetta. E Maura, una militante radicale:"Tanto non mi fermerete, andro' a prendermelo all'estero".

Chi si andra' a prendere Maura è ovviamente il bambino che non e' riuscita ad avere, e che non potra' certo concepire in Italia con le norme demenziali che si stanno preparando. Niente inseminazione eterologa, cioe' con un seme diverso da quello del marito, quindi fine di ogni speranza se e' l'uomo ad essere sterile. Solo tre ovociti prodotti e tutti e tre impiantati in una volta sola, quindi fallimento quasi assicurato, alla faccia delle pesantissime cure ormonali a cui l'aspirante madre si deve sottoporre.

E via di questo passo, con norme ideologiche e punitive, che hanno come sottinteso la "sacralita'" dell'embrione, considerato ben piu' importante della donna, delle sue scelte e dei suoi desideri. E' la musica che ci suonavano ai tempi del referendum per cancellare l'aborto, giusto 20 anni fa..Il fronte anti-inseminazione non si fa commuovere nemmeno dal fatto che queste coraggiose e testarde ragazze chiedono di diventare madri.

Ma no, a questi nuovi oscurantisti interessa molto di piu' che sia tolta alle donne la facolta' di decidere. E interessa far passare l'idea che l'embrione e' un essere gia' titolare di diritti al primo giorno di vita. Non importa se questo e' contro ogni evidenza scientifica. Meno ancora importa che cosi' si vieta la maternita' a un'infinita' di donne..Fra le poste in gioco di queste norme paradossali c'e' anche di poter rimettere le mani nelle norme sull'aborto.

<i>di Chiara Valentini</b>