STATOLATRI: PENTITEVI!

<b>03 Gennaio 2004</b> – Ci eravamo coricati, la sera, con la certezza che ci avrebbe ristorato, se non il sonno dei giusti, almeno il sonno dei meno peggio. Ci confortavano in questa nostra illusione le ponderose riflessioni dei filosofi greci, il sincretismo dei Romani ed il loro pragmatico Diritto. Ci conciliava il sonno il coro dei D'Alambert, dei Diderot, dei Voltaire, quel solista del Beccaria tracciava il solco tra Erinni e Eumenidi. E noi, rannicchiati in posizione fetale tra le coltri, succhiavamo il pollice del pensiero laico nell'attesa dell'alba. Oh, gli incubi non mancavano! Il massacro di Vassy, la Notte di San Bartolomeo, la guerra dei tre Enrichi, il -cuius regio eius religio- La Guerra dei trent'anni, la Unione Evangelica e la Lega Cattolica. Altro che Nightmare! Ma il risveglio, angosciato da queste visioni alla Fussli, si rasserenava subito perché, come dice Lucrezio Caro: " È dolce, quando in alto mare i venti sconvolgono le onde, contemplare la lotta di un altro dalla terraferma". E noi, bene o male, c'è chi dice più male che bene, la nostra terraferma, il nostro porto lo abbiamo conquistato. Lo Stato gode, si fa per dire, di una sua autonomia e, magnanimamente, protegge e sovvenziona, favorendone la pratica di tutte le religioni. Beh, proprio tutte no.ci sono figli e figliastri ma, come nella battuta finale di "A qualcuno piace caldo" ( inarrivabile Billy Wilder!), bisogna ammettere che "nessuno è perfetto!" e a noi questa imperfezione piace! Ci piace chi suona al nostro campanello mentre stiamo sotto la doccia per dirci che tra tot giorni ci sarà la fine del mondo (sperando che, nel frattempo, non finisca l'acqua calda). i piacciono i Don Matteo, Don Mazzi, Don Benzi, don Gelmini, don Lurio.no, questo non c'entra, peccato, era l'unico simpatico! Ci piacciono le processioni dei "battenti", le scale sante in ginocchio, le Moschee, le Sinagoghe, gli Stupa. Insomma, si può girare per le nostre città come il Cireneo o intabarrati come una crisalide.l'unico spazietto che lo Stato si è ritagliato in Francia è -la scuola-. La scuola si è voluta dare una regola sul modello dei saloon del Far West. Lì si doveva lasciare la Colt all'ingresso, qui bisogna lasciare all'ingresso i simboli confessionali. Ci eravamo addormentati sereni. Ci svegliamo statolatri e oppressori. Noi che credevamo di aver lasciato, nel deposito degli oggetti smarriti, l'oneroso fardello dell'uomo bianco in favore del marsupio dei -diritti umani-, siamo stati svegliati dalle fanfare e dalle trombe dei politicamente corretti. Insensibili! Antropoclasti! Illuministi col grembiulino! Statolatri! E giù con il walzer delle tradizioni e il tango dell'identità e il gregoriano della religione. Bei balli e ottimi cori ma..che cavolo c'entrano con il dovere di esimersi dall' entrare a scuola bardati come opliti a Isso? Boh? Ci hanno, benevolmente, spiegato che bisogna rispettare le simpatiche tradizioni che caratterizzano i popoli. Dal taglio della testa dei cacciatori del Borneo alla infibulazione delle bimbe di sei anni. Chi siamo noi che ci arroghiamo il diritto di fare della scuola un'incubatrice di futuri senzadio? Chissà, forse, vorrebbero che offrissimo scuole di questo tipo: "Le università, dove un numero sempre più alto di ragazze arriva alla laurea e al dottorato, sono costruite in zone diverse da quelle per i ragazzi, gestite con limiti impensabili da noi: i professori sono tutti professoresse, quando è necessario ricorrere a un docente uomo questo insegna alle allieve con tv a circuito chiuso." No, no grazie! Abbiamo già dato e ingranare la retromarcia causerebbe disastri che già abbiamo sotto gli occhi. Preferiamo procedere con attenzione, magari con la ridotta, ma continueremo ad andare avanti, verso l'OMD e i diritti umani. Continueremo ad offrire la nostra rosa e le sue spine. Le nostre scuole libere e la nostra televisione occupata dalle tonache e dagli imenotteri, dalle spade nella roccia, dalle veline e dalle velone. Il futuro? ".il futuro non è più quello di una volta". (Paul Valéry)