«Mi sembra solo una trovata mediatica. Le macchinette dei preservativi sono in ogni angolo della città, gli studenti non ne hanno mica bisogno nei bagni della scuola», attacca Mario Rusconi, vicepresidente dell’Associazione nazionale presidi e dirigente del Newman. «I miei ragazzi, qui al Newton, se vogliono comprare i preservativi fanno 50 metri e li comprano fuori dalla scuola. Noi abbiamo in programma iniziative più serie come seminari sulla riforma della scuola, sul nucleare e le rinnovabili».
Proteste anche dal Moige e dall’Ordine dei Medici di Roma. Il centrosinistra, che in Consiglio provinciale ha approvato una mozione favorevole ai condom negli istituti della capitale, difende la manovra. «Finalmente è caduto un tabù», commenta Luca Sappino, di Sinistra e Libertà. «E` stata scritta una pagina importante della lotta alla diffusione delle malattie sessualmente trasmissibili. Una scelta che sfida il perbenismo». «Buona iniziativa», commenta Livia Turco, ex ministro alla Salute Pd. Meno entusiasta Paola Rita Stella, assessore provinciale alla Scuola. «Non ci siamo mai impegnati a sostenere economicamente gli istituti per l’introduzione dei distributori», precisa, «abbiamo solo realizzato opuscoli rivolti agli studenti i per la prevenzione dalle malattie». «Non può essere questa la risposta. Serve piuttosto un percorso di educazione per i ragazzi che forse rientra di più nelle competenze delle scuole», propone Renata Polverini, candidata del centrodestra alla guida del Lazio. «La maggioranza in Provincia si sta sempre più schiacciando su posizioni della sinistra radicale», commenta Federico ladicicco, in quota Pdl a Palazzo Valentini. «E questo crea degli imbarazzi. Capisco l’assessore Stella, da sempre contraria a questa stupidata, stia cercando discaricare la responsabilità, ma Zingaretti non può fare orecchie da mercante. Deve chiarire qual è il ruolo della Provincia».
GLI STUDENTI
Divise le associazioni studentesche. Le organizzazioni di sinistra esultano: «Solo in Italia una notizia del genere fa scalpore» dichiara l’Unione degli Studenti. Secondo gli Studenti Coscioni, vicini ai Radicali, «oggi c’è un fronte più ampio a favore di una sessualità libera e consapevole». «Ora la Gelmini si impegni per installarli in tutte le scuole d’Italia» rilanciano i giovani comunisti. Contrarie le associazioni di studenti di destra. «Se il fine è quello di prevenire la diffusione di malattie, siamo tutti d’accordo. Ma il mezzo scelto lancia un messaggio diseducativo. Dobbiamo trasmettere ai ragazzi una coscienza, una maturità sessuale. Devono rendersi conto che degli affetti disordinati fanno male a soprattutto a loro», racconta a Libero Michele Pigliucci. «Sarebbe molto più importante ridare degno valore all’affettività e al rispetto del partner», afferma Giovanni Picone di Res,Roma Europa Sociale, vicina al Pdl.
LA PROVOCAZIONE
Antonio Stango, candidato della Lista Bonino al Consiglio regionale, attacca il cardinale, Agostino Vallini, vicario del Papa perla diocesi di Roma, che ieri aveva espresso «viva preoccupazione» per i distributori nelle scuole. «Al Vaticano suggerisco piuttosto di distribuire preservativi in tutti i seminari pontifici e negli altri istituti ecclesiastici, certo che seminaristi e educandi sapranno fame buon uso». Immediata la replica del centrodestra: «E` un uscita patetica ed offensiva. La Bonino prenda subito le distanze», ribatte Iadicicco.
NELL’ISTITUTO FRANCESE Di ROMA
Ma allo Chateaubriand si distribuiscono dal 2001
I condom a scuola? La notizia «fa scalpore solo in Italia», sottolineano i ragazzi dell’Unione degli studenti ricordando che il liceo francese Chateaubriand di Roma già dal 2001 offre ai ragazzi la possibilità di acquistare profilattici all’interno dell’istituto. Spagna, Francia, Inghilterra, Germania, Norvegia, Svezia e Stati Uniti: sono tanti gli istituti scolastici nei paesi occidentali a distribuire condom al liceo, secondo l’Uds. «La Provincia di Roma e il Keplero hanno fatto bene ad installare i distributori all0interno nostre scuole pubbliche occorre sia l’informazione, che la prevenzione. Spesso infatti», osserva l’associazione studentesca «i giovani si trovano ad affrontare l’età dell’adolescenza senza adeguate conoscenze e senza la disponibilità di misure di prevenzione a costi accessibili. É necessario ora che in tutte le scuole pubbliche italiane si riesca a dare delle risposte a queste esigenze superando inutili pregiudizi». Poi l’Unione degli Studenti ha lanciato un appello ai dirigenti scolastici di tutto il Paese perchè seguano a ruota l’iniziativa del Keplero.
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