Referendum consultivi comunali, Avellino può essere d’esempio

Mario Pennella

avellino cappatominieriL’appello alle forze politiche dell’onorevole Cappato: serve più concretezza
«Dietro i Referendum non c’è alcun interesse, ma solo la volontà di fare esprimere la gente su questioni che riguardano i propri diritti». Così l’onorevole Marco Cappato, intervenuto al Centro Sociale Samantha Della Porta per tracciare un bilancio a una settimana dall’inizio della raccolta delle firme per la consultazione popolare, iniziativa promossa da Ottopagine e dall’Associazione Luca Coscioni. Cappato ritorna ad Avellino forte dell’interesse registrato attorno al dibattito lanciato dalle nostre colonne, su quella che è stata definita una grande battaglia civile e che ha “incassato” il consenso di numerosi cittadini, ma anche di partiti politici.

«La nostra iniziativa – ha spiegato il segretario nazionale dell’Associazione Luca Coscioni – ha una rilevanza che va presentata nella sua profonda diversità con altri metodi e modalità del fare politica». L’esponente dei Radicali tira in ballo il caso Grillo (che ha portato Avellino alla ribalta nazionale) e il progetto di costituzione del Partito del Sud, sottolineando come nell’uno e nell’altro caso «in questi dibattiti è sempre e comunque cancellato un dato: la volontà popolare». Un problema che definisce essere «più profondo dell’individuare in Berlusconi tutte le colpe di questo mondo (il riferimento è a Grillo). E le risposte, noi Radicali, cerchiamo di trovarle nel rispetto della legge, delle norme e della volontà popolare. Senza alcun interesse di potere». Cappato ribadisce l’importanza della consultazione popolare, quale strumento per consentire ai cittadini «di esprimersi sui propri diritti e le proprie libertà» e lancia un appello ai sindaci dei Comuni irpini «affinché, attraverso una delibera di giunta o di consiglio, si possano istituire i registri del testamento biologico, delle unioni civili e dell’anagrafe degli eletti». Sul dibattito sollecitato da Ottopagine, il segretario dell’Associazione Coscioni lancia una nuova sfida: «E’ ora di passare dalle parole ai fatti».

L’invito dell’onorevole Cappato è rivolto ai politici quali «Rosetta D’Amelio, Sergio Barbaro, Enza Ambrosone e Antonio Gengaro» e a tutti coloro che, «come la dottoressa Maria Concetta Conte, dirigente del Distretto Sanitario di Sant’Angelo dei Lombardi, hanno dato sostegno all’iniziativa. Questo è un dato importante – spiega – ma ora tutti devono impegnarsi per raccogliere le firme». Un invito esteso anche alle “voci contro”. «E’ il caso di Giovanni D’Ercole, che s’è detto favorevole solo all’anagrafe degli eletti e potrebbe impegnarsi in questa direzione». E non manca da parte di Cappato anche una replica all’esponente del PdL: «E’ vero che testamento biologico e unioni civili sono tematiche nazionali, ma è altrettanto vero che non esistono dettami normativi e che noi possiamo contribuire al fine di evitare che venga varata una cattiva legge, soprattutto per quello che riguarda il testamento biologico». L’invito ai Consiglieri e agli esponenti delle diverse forze politiche, che hanno abbracciato la battaglia civile promossa da Ottopagine e dall’Associazione “Luca Coscioni”, arriva anche dall’editore di Ottopagine, l’avvocato Chiara Argenio, che nel corso della conferenza stampa ai microfoni di Radio Radicale ha definito «positivo» il bilancio dell’iniziativa. «Abbiamo registrato un movimento di opinione che va tradotto in maniera più concreta», ha detto l’avvocato Argenio ribadendo la trasversalità di una iniziativa che ha come primo obiettivo «la promozione di un referendum cittadino. Una battaglia di trasparenza e di democrazia – ha spiegato – che sia impulso per l’istituzione dei registri del testamento biologico, delle unioni civili e dell’anagrafe degli eletti». Un momento di partecipazione democratica, insomma.

E in questo senso l’invito da parte dell’editore di Ottopagine è rivolto ai cittadini, affinché «attraverso i referendum comunali si approprino del proprio ruolo decisionale fino in fondo, affiancandoci in questa battaglia che ci vede impegnati con l’Associazione Coscioni». Per l’avvocato? Chiara Argenio, dunque, il primo obiettivo da raggiungere è quello di rendere i cittadini parte attiva del processo democratico attraverso lo strumento referendario, così come previsto dallo Statuto comunale. «Su questi temi – ha spiegato l’editore di Ottopagine – siamo in linea con l’Associazione Coscioni, tanto da essere insieme a loro promotori di questa battaglia di civiltà. Ma siamo consapevoli che c’è anche chi non la pensa allo stesso modo e che ai quesiti potrebbe non rispondere in maniera favorevole. Ma c’è un dato che va sottolineato: proporre questi quesiti significherà aver dato ai cittadini la possibilità di poter scegliere sui propri diritti. Quindi, in quel momento, saranno loro i protagonisti». Un obiettivo, questo, che secondo Michele Minieri (militante dei Radicali) potrebbe proiettare Avellino a candidarsi ad essere «il centro di coordinamento regionale di questa battaglia di civiltà». «La dimensione del dibattito sollecitato da Ottopagine, gli interventi di politici, sindacalisti ed esperti, ci ha dato la misura della valenza dell’iniziativa promossa. E questo è già un primo ed importante risultato che abbiamo raggiunto. Sono sicuro – ha continuato Minieri, componente dell’Associazione Luca Coscioni – che riusciremo a raggiungere quello che è il nostro obiettivo. Abbiamo raccolto molte firme e andiamo nella giusta direzione».