L’iniziativa si e’ svolta nell’ambito del convegno organizzato dall’Azienda ospedaliera Cotugno di Napoli e dedicato alle cellule staminali e al futuro della medicina rigeneratrice.
”Come Azienda – spiega il direttore generale del Cotugno Vincenzo Casalino – abbiamo scelto questo tema perche’ rappresenta il futuro della medicina e perche’ rappresenta il settore della ricerca che su numerose malattie, compreso l’Aids, fornisce i piu’ promettenti scenari.
Il Cotugno, punta sulla innovazione e sulla ricerca come obiettivo futuro e Intanto dal convegno di Vietri emergono novita’ anche sul fronte dell’induzione della tolleranza immunitaria per evitare il rigetto dopo trapianti di fegato, cuore e reni”.
”La tecnica – spiega Giuseppe Militerno , ricercatore dell’Universita’ di Gent a Bruxelles – consiste nell’isolamento, prelievo e accumulo in vitro delle cellule staminali del paziente e nel trattamento con particolari farmaci chemioterapici che uccidono le cellule del sistema immunitario che rispondono in maniera anomala contro i propri tessuti.
Dopo alcuni giorni le cellule staminali sono reinfuse al paziente che ricostruisce il proprio sistema immunitario senza avere memoria immunitaria contro le componenti del proprio organismo liberando il paziente da gravi menomazioni.
I primi esperimenti effettuati su pazienti affetti da Lupus sono promettenti. Analoghi protocolli sono in fase di sperimentazione sull’uomo per la cura della sclerosi multipla e l’induzione della tolleranza immunitaria nel post-trapianto”.
”Il dibattito sugli aspetti etici dell’impiego nella ricerca di cellule staminali pluripotenti umane – ha spiegato Giulio Tarro, direttore del dipartimento dei servizi diagnostici del Cotugno – e’ esploso dopo che esperimenti condotti negli anni scorsi hanno dimostrato la capacita’ delle cellule staminali di fornire terapie per una serie di malattie o di traumi, alcuni dei quali sinora incurabili.
Si e’ scoperto, ad esempio, che cellule staminali adeguatamente stimolate sono in grado di trasformarsi in cellule nervose, o in tessuti muscolari, o in altri tipi di cellule in grado di formare interi organi come il fegato.
La ricerca sull’impiego terapeutico delle cellule staminali e’ cosi’ mirata o alla creazione di organi da impiantare sui pazienti (come nel caso delle ‘cornee coltivate’ per il trapianto) oppure all’impiego diretto delle cellule di terzi per terapie su patologie come i tumori o l’Alzheimer”.