I bimbi ‘in provetti’ nascono sani, crescono in modo normale e non sono affatto svantaggiati rispetto agli altri per il solo fatto di essere stati concepiti per vie ‘artificiali’.
Ad assicurarlo e’ uno studio internazionale pubblicato su ‘Pediatrics’, i cui risultati smentiscono quelli di altre ricerche che proprio nei giorni scorsi hanno scatenato accese polemiche. La nuova indagine, che si presenta come ”la piu’ ampia e lunga mai condotta finora”, ha confrontato lo sviluppo neuromotorio, cognitivo e comportamentale di un gruppo di bambini nati grazie alle tecniche di fecondazione assistita – in vitro (IVF) o per iniezione di sperma intracitoplasmatica (ICSI) – con quello di un gruppo di coetanei concepiti in modo naturale. Ebbene, ”all’eta’ di cinque anni – spiega il coordinatore dello studio, Alastair G. Sutcliffe della Royal Free and University College Medical School di Londra – tra i due gruppi di bimbi non emerge alcuna differenza a livello verbale, motorio e di capacita’ generali. Un dato – conclude – che puo’ sicuramente rassicurare i genitori che hanno fatto ricorso alla fecondazione assistita”.
In collaborazione con la Free University di Bruxelles (Belgio), l’universita’ di Copenaghen (Danimarca), l’universita’ di Sahlgrenska a Goteborg (Svezia) e l’universita’ di Aristotele a Thessaloniki (Grecia), sono stati confrontati tre gruppi di bambini di cinque anni, provenienti da tutti i Paesi partecipanti: 511 nati dopo ICSI, 424 nati dopo IVF e 488 nati in modo naturale.
Ad assicurarlo e’ uno studio internazionale pubblicato su ‘Pediatrics’, i cui risultati smentiscono quelli di altre ricerche che proprio nei giorni scorsi hanno scatenato accese polemiche. La nuova indagine, che si presenta come ”la piu’ ampia e lunga mai condotta finora”, ha confrontato lo sviluppo neuromotorio, cognitivo e comportamentale di un gruppo di bambini nati grazie alle tecniche di fecondazione assistita – in vitro (IVF) o per iniezione di sperma intracitoplasmatica (ICSI) – con quello di un gruppo di coetanei concepiti in modo naturale. Ebbene, ”all’eta’ di cinque anni – spiega il coordinatore dello studio, Alastair G. Sutcliffe della Royal Free and University College Medical School di Londra – tra i due gruppi di bimbi non emerge alcuna differenza a livello verbale, motorio e di capacita’ generali. Un dato – conclude – che puo’ sicuramente rassicurare i genitori che hanno fatto ricorso alla fecondazione assistita”.
In collaborazione con la Free University di Bruxelles (Belgio), l’universita’ di Copenaghen (Danimarca), l’universita’ di Sahlgrenska a Goteborg (Svezia) e l’universita’ di Aristotele a Thessaloniki (Grecia), sono stati confrontati tre gruppi di bambini di cinque anni, provenienti da tutti i Paesi partecipanti: 511 nati dopo ICSI, 424 nati dopo IVF e 488 nati in modo naturale.