Bimbo in coma profondo si risveglia grazie alle staminali di sua madre

Libero quotidiano
Filippo Manfredini

Qualche anno fa, quando cominciò a prender piede, questa cosa delle mamme che dopo il parto chiedevano venisse restituito loro il cordone ombelicale appena reciso, per conservarlo in vista di chissà quali cure future utili per il figliolo, pareva un vezzo da signora molto/troppo chic. E invece no, che non è così. Ecco dunque la notizia clamorosa un bambino che si trovava in coma vegetativo da quando, nel 2008 e all’età di due anni e mezzo, aveva sofferto di un arresto cardiaco – con minime possibilità di sopravvivenza, sostenevano i medici – si è invece risvegliato proprio grazie a un trattamento con staminali prelevate dal sangue del cordone ombelicale della madre. Un risultato comprensibilmente considerato storico, ottenuto dai medici del Catholic Hospital di Bochum, in Germania. Il bimbo, per l’appunto in seguito all’arresto cardiaco, soffriva di una paralisi cerebrale pediatrica, per cui finora non esiste una terapia dal risultato sicuro. «In una situazione disperata, i genitori hanno cominciato a cercare rimedi altemativi – spiega Arne Jensen, che ha condotto la ricerca pubblicata sulla rivista Case Reports in Transplantation – e ci hanno contattato per chiederci a proposito della possibilità di usare il sangue del cordone ombelicale congelato alla nascita». Nove settimane dopo il danno cerebrale, dunque gennaio 2009, i medici hanno somministrato il sangue preparato per via endovenosa. In seguito, è stato studiato il progresso del bambino a 2, 5, 12, 24, 30 e a 40 mesi dalla paralisi cerebrale. Di solito le possibilità di sopravvivenza dopo un così grave danno cerebrale sono minime, e a distanza di mesi dal danno i figli sopravvissuti mostrano solo minimi segni di coscienza. Dopo la terapia con il sangue del cordone, il piccolo paziente ha invece recuperato in tempi relativamente brevi. In due mesi, e quindi a quattro mesi dall’attacco cardiaco, la spasticità era notevolmente diminuita ed era in grado di vedere, sedersi, sorridere, e parlare con parole semplici. Quaranta mesi dopo il trattamento, il bambino poteva mangiare autonomamente, camminare con un aiuto e formare frasi di quattro parole. «Questo studio dissipa i dubbi, di lunga data, circa l’efficacia di questa nuova forma di terapia» commenta ancora Jensen. Una vicenda che prefigura scenari del tutto nuovi per quanto riguarda l’utilizzo – e gli effettivi benefici – di queste cellule «primitive», nel senso di «non specializzate» e però in grado di trasformarsi così da riuscire a svolgere il compito di altre cellule magari malate o danneggiate. E anche a rinnovare il confronto fra coloro che si battono per studiare anche le staminali prelevate da embrioni umani, e chi invece – opponendosi a una pratica che considera paragonabile all’omicidio – rimarca come soltanto quelle «adulte» abbiano finora portato a risultati effettivi – e di quest’ultimo tipo sono le cellule prelevabili dal sangue del cordone ombelicale. In questo senso, proprio poche settimane fa è uscito un libro dal titolo “The healing cell: how the greatest revolution in medical history is changing your life” – traducibile con come le staminali stanno cambiando la vostra vita”. In cui esponenti della stessa Chiesa cattolica e scienziati spiegano perché l’uso di staminali adulte è la vera rivoluzione in campo medico, mentre invece lo sfruttamento di quelle embrionali è uno scandalo morale e un passo falso scientifico – volume la cui prefazione è firmata dall’ormai ex Papa Joseph Ratzinger. In effetti, com’è intuibile, accanto alle esaltanti scoperte scientifiche cresce anche il business. E stanno nascendo numerose le cosiddette “banche del cordone ombelicale”, strutture in cui fisicamente il campione di sangue cordonale, al cui interno sono presenti le cellule staminali, viene conservato come si deve – naturalmente a pagamento. Più precisamente: le procedure-base per la raccolta e la conservazione del sangue proveniente da cordone ombelicale (per vent’anni e a 196 sotto zero) costano fra i 2mila e i 2.500 euro.