Domani, mercoledì 26 settembre, al via la "prima giornata mondiale della contraccezione"; per l’occasione Rebecca Gomperts, fondatrice di Women on Waves, è stata intervistata da Giulia Innocenzi nel numero che uscirà a ottobre di "Agenda Coscioni" , mensile dell’Associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica
"L’Italia dovrebbe guardare anche alle politiche dell’OMS, prima di vietare un farmaco". Lo ha detto in riferimento alla RU486 Rebecca Gomperts, fondatrice di Women on Waves, la barca olandese che pratica gli aborti negli stati dove l’interruzione di gravidanza è vietata, a "Agenda Coscioni", il mensile dell’Associazione Coscioni. "La RU486 è nella lista dei farmaci fondamentali dell’OMS. Dovrebbe essere disponibile ovunque per salvaguardare la salute delle persone e non sarebbe su quella lista se presentasse dei rischi per le donne". Il fatto che la commercializzazione della pillola abortiva non sia stata ancora autorizzata in Italia, è soltanto "una decisione politica". La Gomperts paragona la RU486 con il Viagra, che "ha un tasso di mortalità superiore rispetto a quello dell’aborto farmacologico. Milioni di donne in Europa hanno usato la pillola abortiva senza effetti collaterali. E’ interessante notare che questo tipo di retorica viene utilizzata per l’aborto farmacologico e non per il Viagra".
Nell’intervista rilasciata a "Agenda Coscioni", che sarà pubblicata nel numero di ottobre, la Gomperts ha criticato anche le restrizioni alla pillola del giorno dopo. L’obbligo di ricetta richiesto in Italia, infatti, sarebbe motivato da "ragioni politiche, non mediche", visto che, nella maggior parte dei paesi europei, il contraccettivo di emergenza è acquistabile direttamente nelle farmacie, o addirittura, disponibile nelle scuole. "I farmaci di emergenza dovrebbero essere disponibili in tutte le farmacie, perché è l’unico modo per aiutare le donne a evitare gravidanze indesiderate. Più il procedimento per ottenere il farmaco diviene restrittivo, più aumentano le possibilità che la donna dovrà sottoporsi a un aborto".