RU486, Viale: “La mia mano sull’Avvenire. Il prof Eandi è un finto esperto”

Dopo avere letto l’Avvenire di domenica, Silvio Viale, ha dichiarato:

“Vedo che l’Avvenire non mi cita, ma sulla pagina della RU486 la mano raffigurata è la mia mano. Li ringrazio. Ma li ringrazio ancora di più per avere pubblicato l’intervista con il Prof. Mario Eandi che dimostra di essere un finto esperto. Presentato come membro tecnico del Comitato dell’AIFA nell’intervista dimostra di non sapere niente di aborti e di non essersi preso nemmeno la briga di documentarsi.

Tra il 2002 e il 2004 era stato membro di quel Comitato di Bioetica della Regione Piemonte che diede il via libera alla RU486, nonostante il suo dichiarato boicottaggio. Allora, per due anni, Mario Eandi riuscì a bloccare l’autorizzazione allo studio clinico del S.Anna rifiutandosi di preparare il documento con il quale si attestava che la RU486 era già stata utilizzata nell’uomo e allora con pazienza aspettai che tale documento non fosse più necessario a partire dal 1 gennaio 2004.
Oggi scopro che è membro del Comitato tecnico dell’AIFA e, se se in quella sede ha ripetuto le sciocchezze del’intervista all’Avvenire, si capisce come non abbia potuto riscuotere grande successo. Tralasciando i commenti dell’intervistatore e le motivazioni “etiche” – a lui le sue e a me le mie – il Prof. Eandi mostra di non conoscere affatto i protocolli ai quali si è opposto, né la dinamica abortiva. E’ abbastanza scandaloso ed umiliante per le università italiana che un professore ordinario di prima fascia non conosca la routine dell’uso off-label dei farmaci e non sappia dell’esistenza del gemeprost, che è la prostaglandina registrata in Italia da molto tempo. Infatti il gemeprost è già utilizzato per gli aborti medici e chirurgici ed è una delle due prostaglandine previste dai protocolli abortivi con la RU486. Non conoscendo la metodica, come gli deve avere male insegnato Eugenia Roccella, Eandi amplifica gli effetti, i sintomi e l’efficacia della somministrazione della RU486 per dire poi che il secondo farmaco amplia il periodo di latenza – ma latenza implica assenza di sintomi! – mentre al contrario lo accorcia. Inoltre non è vero che la donna deve personalmente controllare l’espulsione dell’embrione, che Eandi chiama “feto” anche se a 6-7 settimane è un materiale gelatinoso di 0,5-1 cm. Come non è vera l’affermazione categorica che la donna non può più cambiare idea dopo avere assunto la RU486, essendo minimi i rischi teratogeni ed avendo due giorni di tempo prima di assumere oil secondo farmaco. Al contrario è la tecnica chirurgica che è irreversibile. Insomma Eandi mostra di non fare il medico da tanto tempo, di non essersi mai occupato di aborti, di non essersi documentato, di avere pregiudizi etici … in altre parole di non essere affatto un esperto. Noto, però, che da farmacologo navigato lascia all’intervistatore le considerazioni sulle morti segnalate e sugli eventi avversi che implicherebbero un necessario confronto con altri farmaci dove gli scrupoli etici lasciare il posto a ben altre libertà.”

RU486/GASPARRI – INDAGINE PARLAMENTARE SU ASPIRINA. SILENZIO DI BERLUSCONI.
A chiederlo seriamente, ma con evidente ironia, è Silvio Viale che, con altrettanta ironia, ringrazia Eugenia Roccella per la “gran mole di balle” che mette in circolazione. Silvio Viale torna sulla proposta di un’indagine parlamentare sul mifepristone (Mifegyne®) e invita Maurizio Gasparri, per coerenza, a promuovere indagini parlamentari sui farmaci pericolosi, a cominciare dall’aspirina. Si chiede poi i motivi del silenzio di Berlusconi.
Silvio Viale ha detto:
“La mortalità tra gli utilizzatori di aspirina è stata calcolata in 15,3 per 100.000, cioè molto di più di 0,7 per 100.000 che è la mortalità stimata negli USA per la RU486, sebbene la FDA abbia stabilito che non vi sia un nesso causale tra le morti e la RU486. Negli USA nel 2003 vi furono 59 segnalazioni di morti correlate all’aspirina. C’è materia sufficiente perché Maurizio Gasparri proponga un’inchiesta parlamentare sull’aspirina, che sarebbe opportuno estendere a tutti gli antinfiammatori, visto che la nimesulide è stata ritirata dal commercio in alcuni paesi europei e non è registrata negli USA. Inoltre gli suggerirei di inserire anche la tachipirina molto più tossica dell’aspirina e molto prescritta ai bambini e alle donne in gravidanza. Nel frattempo non si offenderà se io, notoriamente scriteriato, continuerò a prescrivere aspirina, nimesulide e paracetamolo. ”
“Sulla RU486 debbo ringraziare Eugenia Roccella per la gran mole di balle che mette in circolazione e che, una volta esaurita la fase della propaganda, e destinata a cadere alla prova del nove e nelle opportune sedi scientifiche. Purtroppo la sua grande presenza mediatica può essere persuasiva nei confronti di menti pigre e deboli che non si chiedono neppure perché il mondo scientifico sia pressoché unanime sulla RU486. L’ultima balla è quella della pillola sponsorizzata dai politici quando sono stati i politici a entrare a gamba tesa su una questione sanitaria a cominciare dalle ispezioni ordinate dai ministri Sirchia e Storace. E’ utile ricordare che tutto nacque da una semplice richiesta di un medico e si sviluppò in una regione governata dal centrodestra con un presidente di FI e un assessore di AN. Se la questione è politica si abbia il coraggio di dirlo e di chiedere l’intervento di Berlusconi, ma mi chiedo quale possa essere la credibilità di Gasparri che invischiò il governo nel famigerato decreto Di Bella, del quale oggi tutti si vergognano e che permise di aprire la strada anche alla RU486. In ogni caso sarei curioso di conoscere i motivi del silenzio di Berlusconi, sempre così loquace sulle questioni di attualità, e mi chiedo se qualche giornalista avrà prima o poi l’audacia di chiederglielo. Che Gasparri conti meno di Bossi? ”