Intervento dell’on Donatella Poretti parlamentare radicale della Rosa nel Pugno, segretaria della Commissione Affari Sociali e membro della Giunta dell’Associazione Coscioni, per esprimere il suo parere contrario alla conferma di Enrico Garaci alla presidenza dell’Istituto superiore di Sanita’.
Alla votazione in Commissione Affari Sociali erano presenti 26 membri e si e’ conclusa con la conferma di Garaci: 18 voti favorevoli, 4 contrari e 4 astenuti
Da un articolo sul Corriere della Sera (Sergio Rizzo 22 ottobre 2007)
Denominato signor nessuno –
Gli inaffondabili di Prodi, da Fabiani a Garaci
Dopo una cronistoria su sue candidature sostenute da Comunione e Liberazione e della democrazia cristiana di Vittorio Sardella, si arriva al punto che ci interessa: "Finché nel 2001 il governo di Giuliano Amato lo nominò presidente dell’Istituto superiore di sanità. Mancavano poche settimane alle elezioni che avrebbero consegnato per cinque anni il governo a Silvio Berlusconi, e lo spoils System fece tremare molte poltrone: ma non la sua. Garaci venne confermato nell’incarico anche dal governo di centrodestra. E una settimana fa, oplà: il ministro della Salute Livia Turco lo ha riconfermato alla guida dell’Istituto. Stavolta dal centrosinistra."
Ma non e’ solo questo. C’e’ di piu’: il conflitto di interessi.
Enrico Garaci nel 2001 fu nominato prima Presidente Commissione Ministeriale cellule staminali, poi Presidente Fondazione Cellule staminali, su cui ancora a tanti anni di distanza, due interrogazioni parlamentari ancora non hanno chiarito la spartizione dei fondi. Per l’esattezza 7,5 milioni di euro che dovevano essere suddivisi in tre bandi. Solo del primo si ha qualche informazione certa, sul secondo occorre ancora fare chiarezza, mentre il terzo non si e’ tenuto per inspiegabile esaurimento dei fondi. Ma proprio sul primo le notizie avute in risposta ad un’interrogazione sono disarmanti. I 12 componenti della commissione potevano essere anche presentatori di progetti che chiedevano finanziamenti, tanto che 7 progetti finanziati avevano come primo firmatario un componente della Commissione, per l’ottavo il componente della commissione era solo secondo firmatario. Vale a dire la commissione e la "spartizione" di denaro pubblico avvenne grazie ad un regolamento che prevedeva che chi chiedeva i finanziamenti era anche chi decideva a chi destinarli.
Una volta venuta alla luce la vicenda, per tutta risposta dal sito Internet dell’Istituto Superiore della Sanita’ -di cui Garaci era presidente- venne cancellato qualsiasi riferimento alla Commissione Ministeriale cellule staminali.
Sempre a proposito di conflitto di interessi. Ricordo il sostegno all’istituto di ricerca di Terni, che poggia su una convenzione tra Comune di Terni, Regione dell’ Umbria, Azienda ospedaliera "Santa Maria" e privati, gode del sostegno della Fondazione Cellule staminali, presieduta dal professor Enrico Garaci, presidente dell’Istituto superiore di sanita’. La "Banca delle cellule staminali cerebrali", che opera nell’ ambito del centro, diretta dal professor Angelo Vescovi, si occupera’ di produrre le cellule staminali cerebrali umane.
Infine.
Riprendo quell’articolo di Rizzo e la considerazione finale: "A 65 anni suonati e una sfilza di incarichi pubblici alle spalle Garaci non può essere certamente considerato come il Nuovo che avanza. Del resto, come si fa a dire che il governo Prodi, dall’alto di un’età media assai prossima ai 60 anni, per le nomine pubbliche ha puntato sui giovani? O almeno sulle facce nuove?".
Di certo non sui laici. Anzi pare che far parte di Scienza e Vita sia la qualifica necessaria per qualsiasi incarico di Governo.