Poretti: Dispersione delle ceneri dei propri cari. Un diritto che deve valere per tutti i cittadini italiani

Bene la proposta Zanotti, ma e’ insufficiente per il rispetto delle volonta’
dei defunti.

Si e’ avviata oggi in commissione Affari Sociali alla Camera, la discussione
sulla proposta di legge n 1268 dell’on. Katia Zanotti in materia di
dispersione delle ceneri. A distanza di cinque anni dalla legge nazionale
(legge 30 marzo 2001, n. 130), che prevedeva l’emanazione da parte del
Governo di un regolamento di polizia mortuaria che disciplinasse la materia,
sono molti i cittadini che stanno ancora aspettando. Moltissime famiglie
sono costrette a convivere con le urne cinerarie in casa senza poter
realizzare la volonta’ espressa in vita dai propri cari. Oggi non c’e’ piu’
da discutere sui temi della dispersione delle ceneri ma soltanto impegnarsi
per rendere effettiva su tutto il territorio nazionale la legge 130.
Solo poche Regioni – Emilia Romagna, Lombardia, in parte PIiemonte, Toscana,
Umbria e Val D’Aosta – hanno (meritoriamente) promulgato leggi in proposito
e sono moltissimi i Comuni che hanno promulgato un regolamento interpretando
la legge in maniera difforme e spesso errata (sono molti di piu’ i Comuni
che non hanno ancora regolamenti in proposito, di fatto negando un diritto
ai propri residenti). In particolare, secondo un’interpretazione molto
diffusa, per dimostrare la volonta’ espressa del parente in materia di
cremazione e affidamento delle ceneri, basta una dichiarazione dei
famigliari, ma per la dispersione, la stessa volonta’ espressa puo’ essere
dimostrata solamente attraverso un testamento olografo del defunto o la sua
iscrizione dietro pagamento ad una specifica associazione.
In questo contesto, ben venga la proposta dell’on. Zanotti, ma non a
confermare la limitazione della liberta’ dei parenti del defunto e
l’imposizione tesa a far guadagnare specifiche associazioni. Il testo in
esame esclude, infatti, che i parenti possano chiedere di disperdere le
ceneri, un ‘esclusione incomprensibile visto che invece possano decidere per
la cremazione.
Accogliendo, quindi, la segnalazione dell’Aduc (associazione per i diritti
degli utenti e consumatori) dello scorso 1 novembre clicca
qui , sono
intervenuta in commissione per sollecitare che, come la cremazione, anche la
dispersione delle ceneri sia riconosciuta a chi non ha lasciato un
testamento o non sia stato iscritto ad un’associazione per la promozione
della cremazione.