Per il prof. Enrico Bucci le “previsioni sul Covid sono impossibili con i dati attuali”

Il professore è intervenuto nel corso dell’appuntamento settimanale online promosso dall’Associazione Luca Coscioni Coronavirus scienza e Diritti, affrontare l’emergenza, preparare il futuro


Qui il video integrale dell’intervento


Accesso e libera circolazione dei dati sulla mortalità effettiva a livello provinciale, per efficaci previsioni sull’epidemia; la necessità di eseguire tamponi sulla popolazione per comprendere al meglio la diffusione del virus; i rischi di una frettolosa approvazione di farmaci inefficaci al contrasto del Covid-19; la necessità di tutelare il personale sanitario per contenere l’epidemia al centro-sud; l’importanza di una comunicazione su dati e analisi coordinata e verificata a livello nazionale.

Questi i temi esposti da Enrico Bucci dell’Associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica e Adjunct Professor presso la Temple University di Philadelphia nel corso dell’appuntamento settimanale in diretta ogni sabato dalle 10 alle 13 sulla pagina Facebook dell’associazione, intitolato “Coronavirus Scienza e Diritti, affrontare l’emergenza, preparare il futuro” e condotto dai vertici dell’associazione Marco Cappato, Filomena Gallo, Marco Perduca e il professor Michele De Luca.

Bucci, mercoledì 1 aprile, verrà convocato in Commissione Sanità di Regione Lombardia per riferire di questi temi al centro di un lavoro di approfondimento  che porta anche la firma di Michele Usuelli (Consigliere Regionale Lombardia Più Europa), e Marco Cappato (Tesoriere Associazione Luca Coscioni).

Così Bucci, nell’incontro di sabato:

➡ A proposito della libera circolazione dei dati provinciali

I dati diffusi dalla Protezione Civile quotidianamente non sono del tutto utili alle previsioni sulla diffusione dell’epidemia, perché soggetti a numerose distorsioni. Per questo occorre analizzare i dati disponibili nelle singole province, e non il dato complessivo nazionale, per avere un’idea migliore della situazione e consentire previsioni più accurate sugli altri comuni. Occorre infatti analizzare nello specifico i singoli dati di mortalità, come ripeterò in commissione regionale mercoledì.

➡ I tamponi a campione sulla popolazione

Per poter condurre un accurato studio epidemiologico, abbiamo bisogno di eseguire uno studio di campionamento: una cosa è fare tamponi per motivi clinici, l’altro, per comprendere la reale diffusione dell’epidemia, coinvolgendo a campione la popolazione.

Possiamo capire la situazione delle regioni nello sviluppo epidemico? Se l’incremento della mortalità si disallinea gradualmente dallo sviluppo della regione più colpita, ovvero la Lombardia, vuol dire che le misure di controllo sociale e il distanziamento funzionano. Anche se per evitare una situazione analoga a quella della Lombardia bisogna pensare all’adozione di misure comuni all’interno degli ospedali e a protezione del personale medico, che vive in un ambiente confinato.

Altrimenti le misure di contenimento non sono sufficienti. In alcuni ospedali del territorio, ad esempio, non hanno nemmeno le mascherine, o non sono state sospese le attività ambulatoriali, o non vengono eseguiti controlli degli ingressi.

➡ I farmaci inefficaci approvati dall’Aifa

In Italia l’Aifa sta conducendo ricerche e approvando l’utilizzo di farmaci inefficaci, che causano anche significativi effetti collaterali, come una soluzione creata dalla combinazione tra Lopinavir e Ritonavir. La fretta produce evidenze di cattiva qualità, distraendo ricercatori da studi maggiormente opportuni.

Non è un problema solamente nazionale, è stato calcolato che oltre il 75% degli studi autorizzati nei vari paesi non possono portare a nessun risultato. Una cosa è autorizzare studi e sperimentazioni per approfondire anche il minimo cenno di efficacia clinica, un’altra è autorizzare medici di base a prescrivere farmaci che non hanno evidenti effetti positivi.

➡  La confusa diffusione di dati e analisi discordanti

Occorre un coordinamento nazionale dell’analisi epidemiologica, troppe persone in questi giorni stanno diffondendo tonnellate di analisi, anche tra loro discordanti, mettendole a disposizione dei media, generando nell’opinione pubblica solo confusione, anche questo atteggiamento facilità il propagarsi dell’epidemia, in quanto può indurre a comportamenti scorretti. Bisogna comunicare meno cose e allineate da un ente di coordinamento nazionale.

Oltre a Bucci, il dibattito di sabato ha contato sul contributo offerto da personalità provenienti dal mondo scientifico, come Guido Rasi, direttore esecutivo dell’Ema, l’Agenzia europea del farmaco, Fabrizio Pregliasco, Virologo, Università degli Studi di Milano e Giuliano Grignaschi, Istituto Mario Negri, R4L e rappresentanti del mondo politico come Vittoria Baldino, Fabio Massimo Castaldo, Daniela Rondinelli (M5S), Pietro Fiocchi (Fratelli d’Italia), Gennaro Migliore e Ivan Scalfarotto (Italia Viva), Massimiliano Smeriglio (PD) e Riccardo Magi, e Michele Usuelli (+Europa).