Se un individuo è positivo ai test Covid ma non ha sintomi, ciò significa salvo eccezioni che la presenza di particelle virali, pur messa in evidenza dalla sensibilità dei test, è contenuta al punto da non avere influenza sulla sua salute. Apprende della sua positività casualmente, essendosi rivolto agli operatori sanitari per altre ragioni.
Non è raro neppure il caso di positività di lungo termine ai test, dovuta alla residua presenza di frammenti virali inoffensivi, in pazienti guariti il cui tampone non si negativizza.
In questi casi, quindi, è possibile e forse probabile che la capacità infettiva degli individui positivi ma asintomatici, per la minore replicazione virale, sia limitata. Non parrebbe irragionevole quindi conteggiare questi casi a parte.
Guido Frosina si è laureato in Scienze Biologiche presso l’Università e la Scuola Normale Superiore di Pisa nel 1981. Ha conseguito il Dottorato di Ricerca in Genetica presso l’Università di Ferrara nel 1987. Ha svolto ricerche in campo oncologico presso l’Institut Gustave Roussy – France, l’Imperial Cancer Research Fund – UK e dal 1987 è Dirigente Sanitario presso l’IRCCS Ospedale Policlinico San Martino di Genova. Si occupa attualmente di radioterapia dei tumori cerebrali e di qualità ed integrità della Ricerca.