Pannella: sono d’accordo con base e sviluppi dell’intesa con i l partito democratico e con Walter Veltroni. aggiungo: se si segue il criterio della opportunità, è in nome di questo che occorre valutare anche la mia eventuale candidatura nelle liste del partito democratico in quota radicale. per mio conto, la ritengo assolutamente non necessaria, e sinceramente e gioiosamente non opportuna.
I compagni del Pd, giustamente, nel ribadire la loro proposta politica di accordo con i Radicali, dichiarano: "Ora tocca a loro".
Hanno ragione, e ancor più l’avranno – ne sono certo – con le decisioni formali che Radicali italiani e Associazione Luca Coscioni stanno per assumere. Siamo infatti da sempre ultraconvinti che in politica è la legge laica della opportunità, e del compromesso creativo, con la sua terzeità, che occorre ricercare e affermare. Da Gambetta, dalla Terza Repubblica francese così come dal laico pragmatismo anglosassone (se mi si consentono questi ennesimi miei richiami) è venuta affermandosi l’autentica storia Radicale contemporanea.
Anche la mia presenza nelle Liste del Partito Democratico, nella loro componente Radicale, come e più di ogni altra deve essere valutata alla luce della sua opportunità per una comune impresa. Walter Veltroni non la ritiene opportuna. Io concordo: non necessaria ad alcunché, non opportuna. I 114 mesi di mia presenza nel Parlamento italiano, equivalenti a quelli di due sole intere legislature, stanno – credo – a confermarlo in modo eloquente. Tanto quanto il fatto che non sono stato quasi mai capolista delle Liste radicali in elezioni politiche, e che ho per decenni avuto per massimi dirigenti o donne o giovanissimi, può forse aiutare a comprendere quanto delle regole che secondino tali scelte da parte del Partito Democratico mi trovino naturalmente concorde.