La Terza Commissione del Consiglio regionale del Friuli-Venezia Giulia dice no a “Liberi Subito”

Liberi subito Friuli Venezia Giulia

Il commento di Marco Cappato, Filomena Gallo e Raffaella Barbieri: “La maggioranza dei consiglieri ha sbattuto le porte in faccia a chi soffre. Un’occasione persa, ma il diritto resta”

La Terza Commissione del Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia ha sbattuto il portone del Palazzo in faccia alle persone che soffrono, rifiutando di stabilire un termine massimo di attesa  per una persona irreversibilmente malata che chiede di essere aiutata a porre fine alle proprie sofferenze.

Oltre ai malati, non sono stati ascoltati i cittadini: non solo gli 8.266 firmatari della proposta di legge iniziativa popolare “Liberi Subito” dell’Associazione Luca Coscioni sul suicidio medicalmente assistito, ma anche quella stragrande maggioranza di persone che tutti i sondaggi confermano essere favorevoli a regole sul fine vita che garantiscano la libertà di scelta”, hanno dichiarato Marco Cappato e Filomena Gallo, Tesoriere e Segretaria nazionale dell’Associazione Luca Coscioni, “Ringraziamo le Consigliere e Consiglieri regionali che hanno voluto difendere la credibilità delle istituzioni e il diritto alla partecipazione. Indipendentemente dall’esito del voto del Consiglio regionale, il diritto stabilito dalla Consulta resta comunque in vigore, anche senza quelle procedure chiare e tempi certi che la nostra legge avrebbe stabilito.

Siamo comunque certi che il confronto di queste settimane non sia avvenuto invano. È infatti cresciuta anche nell’opinione pubblica del Friuli Venezia Giulia la consapevolezza dell’esistenza in Italia, a determinate condizioni, del diritto di ottenere l’aiuto medico alla morte volontaria. Non dimentichiamo, proprio in questa Regione, la coraggiosa battaglia di “Anna”, che ha dovuto rivolgersi alla giustizia civile e penale per ottenere il rispetto della sua volontà ed essere così la prima persona in Italia ad ottenere il suicidio assistito in Italia con l’assistenza completa del Servizio sanitario nazionale”

Dichiara Raffaella Barbieri, coordinatrice della campagna Liberi Subito nella Regione: “Oggi il Friuli-Venezia Giulia avrebbe potuto dimostrarsi una Regione più civile dotandosi di una legge che avrebbe garantito procedure e tempi certi per le richieste di aiuto medico alla morte volontaria, in attuazione della sentenza 242/2019 della Corte costituzionale sul caso Cappato/Antoniani.

Ma d’altronde il presidente Fedriga mesi fa era stato chiaro “non legiferare è una scelta politica” e su questo siamo d’accordo, la scelta di una politica sorda alle richieste delle cittadine e dei cittadini, una politica completamente avulsa dalla realtà, una politica inerte anche di fronte ai moniti della stessa Corte Costituzionale.

Le persone sofferenti dovranno continuare ad affrontare estenuanti battaglie legali per vedersi riconoscere un diritto già esistente nel nostro ordinamento, ma nonostante l’ostruzionismo delle istituzioni, il diritto rimane e l’Associazione Luca Coscioni continuerà a offrire supporto a chi volesse esercitarlo. Le oltre 8.000 firme raccolte non andranno perse, perché grazie alla campagna Liberi Subito abbiamo stimolato il confronto democratico su un tema molto sentito dalla popolazione e continueremo con le disobbedienze civili, con le mobilitazioni e con gli incontri informativi”.